“Le riforme sono al palo, le tasse schizzano (da ultimo l’aumento dell’Iva), ma certi privilegi (come le pensioni d’oro) non vengono mollati dai potenti : probabilmente il Governo delle mille intese sottobanco, finito il pane, proporrà di mangiare brioche agli italiani alla fame – scrive in una nota Francesco Molinari del Movimento 5 Stelle. Non serve la sfera di cristallo per capire che i dati spacciati nella Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza (Def) 2013 delineino uno scenario economico e sociale del futuro prossimo di questo Paese ben più rassicurante di quello realistico. È evidente che, quella preconfezionata nella Nota, offerta ai cittadini, non sia vera crescita quanto un banale artificio contabile creato “ad hoc” da aspiranti illusionisti che vogliono far apparire i conti pubblici per quello che non sono. I dati macro-economici ci dicono che, quello da noi preannunciato sin da aprile, si sta avverando. Gli ultimi dati riportati nella Nota raccontano di un PIL stimato in picchiata del -1,7% rispetto al 2012 (nel Def originario era a -1,3%) ; e si tratta di dati che già scontano gli effetti sull’economia reale dei pagamenti dei debiti della P.A. che, ad oggi, su una cifra di 18 miliardi messi a disposizione, vede un pagamento di soli 11 miliardi effettivi su un debito complessivo stimato dalla Banca d’Italia oltre gli 80.
Il deficit, nel frattempo, è salito al 3,1% con una pressione fiscale reale al 53% ed una perdita del potere d’acquisto dei cittadini di oltre il 4,7% (il dato peggiore degli ultimi 23 anni). Credo, pertanto, che non sia demagogico avanzare seri dubbi sulle nuovi previsioni di crescita riportate nella Nota di aggiornamento ed è per questo che noi del Movimento cinque stelle abbiamo votato contro un documento che spaccia per oro quello che in realtà è un metallo volgare ; ciò, mentre questa maggioranza ha avuto il coraggio di votare contro il nostro emendamento che fissava un tetto massimo alle pensioni d’oro. Ormai non possiamo meravigliarci più di niente. Abbiamo già visto, infatti, che non si è mantenuto fede agli impegni presi appena un mese fa e stiamo pagando l’aumento dell’IVA ; e la nostra paura di ulteriori manovre correttive si è materializzata nella “Manovrina” diretta ad evitare lo sfondamento della percentuale di deficit imposta dall’Europa, che comporterà l’ulteriore svendita del patrimonio pubblico – formatosi con i sacrifici di tutti gli italiani – ai soliti furbi. Non serve un premio Nobel per capire che quando si aumentano le tasse in periodi di recessione economica l’effetto è opposto a quello desiderato: l’economia viene depressa ulteriormente e il gettito fiscale diminuisce. Tutto ciò, mentre nel contempo si rinviano le necessarie riforme di sistema pur di non intaccare gli sprechi nascosti le rendite di posizione acquisite : non stupisce che in questo documento non ci sia nessun accenno che riguardi equità e giustizia sociale. Nessun intervento serio, poi, per quanto riguarda il Mezzogiorno ; tutte le promesse sbandierate in campagna elettorale sono rimaste cantieri sulla carta. Il popolo italiano meriterebbe, per le sofferenze patite, governanti che s’interroghino seriamente sul futuro degli italiani e non venditori di fumo”.