Halloween ha portato il decreto sullo scioglimento del comune di Cirò, firmato dal Presidente della Repubblica, protocollato alla casa municipale lo scorso 30 Ottobre, è stato notificato al consiglio giovedì sera 31 ottobre. ”La famiglia e i parenti tutti “, ed in alcuni casi fino al 6° grado, sono i massimi indiziati responsabili dello scioglimento dell’ente. Sono tre le pagine con cui il Ministro dell’Interno, relaziona sulle motivazioni dello scioglimento al Presidente della Repubblica. Si legge sulla relazione:”L’amministrazione comunale è stata da tempo oggetto di un attento monitoraggio da parte delle forze dell’ordine poiché, da accertamenti effettuati anche nel corso della precedenza consiliatura, erano risultati legami di parentela o affinità tra amministratori ed esponenti del locale sodalizio criminale…., che inducevano a ritenere possibile il condizionamento dell’azione amministrativa”.
Vengono contestati in particolare alcuni favoritismi come l’affidamento del servizio di illuminazione e di manutenzione pubblica il cui appaltatore è parente di un amministratore; servizio trasporto scolastico e quello del necroforo affidato a soggetto legato da vincoli familiari di esponente malavitoso; festini in prossimità delle elezioni di un consigliere con la partecipazione di famiglie mafiose; Come pure la gestione delle somme urgenti caratterizzate da diffuse e sistematiche irregolarità; l’utilizzo di ditte produttrice di calcestruzzo il cui titolare è figlio di un affiliato alla locale cosca; Anche nella gestione del patrimonio, l’ente ha utilizzato, nel tempo, criteri ampiamente discrezionali, concedendo in affitto, con delibera di giunta ed in assenza di norme regolamentari in materia, porzioni di terreni comunali a familiari di amministratori. Infine , si legge ancora:” Dalle vicende analiticamente esaminate e dettagliamene riferite nella relazione del Prefetto emergono elementi rilevanti univoci e significativi, in grado di costituire i presupposti di fatto e di diritto del provvedimento di scioglimento del comune di Cirò ai sensi dell’art. 143 del D.L. 18 agosto 2000, n.267. La gestione dell’ente è affidata a tre commissari straordinari composta da: vice prefetto Umberto Pio Antonio Campini, il viceprefetto aggiunto Francesco Paolo D’Alessio, il funzionario economico finanziario Massimiliano Pensabene, commissione che gestirà l’ente per 18 mesi.