I giudici di pace da ieri hanno incrociano le braccia, e rimarranno in sciopero fino al 6 dicembre per protestare contro la condizione di precariato senza previdenza, nè tutela della maternità e della salute. Lo sciopero, a cui ha aderito il 95% dei giudici di pace di tutta l’Italia, provocherà il rinvio di 200mila cause (verranno svolte solo quelle più urgenti, come i processi a rischio prescrizione o quelli sulle convalide delle espulsioni di immigrati irregolari). I giudici di pace chiedono al Governo ed al Parlamento il riconoscimento dei diritti fondamentali della continuità del servizio, delle tutele previdenziali ed assistenziali (anzianità, salute, maternità, famiglia), della rappresentanza negli organi di autogoverno, del diritto di difesa nei procedimenti disciplinari e paradisciplinari. Allo sciopero hanno aderito anche gli uffici di Cirò, Crotone e Strongoli.