“Ho avuto modo di leggere la dichiarazione fatta dal primo cittadino di Trapani che invitava i comuni ad una colletta per non fare andare via la Ryanair. Un atto disdicevole, censurabile e contestabile da far vergognare – afferma Gianfranco Turino, Responsabile regionale del settore, studi, ricerche e programmazioni Federazione Trasporto Aereo Calabria. Un’altra beffa alla volontà di rilanciare il prodotto nazionale che si aggiunge, in modo snaturato e deludente, a quanto la Calabria già paga a questa società per farla venire e restare negli aeroporti della regione, prestazioni retribuite che gravitano sul contribuente e sulle tasse in modo sempre più consistente. Quale ex-lavoratore del settore e sindacalista del trasporto aereo, mi sento umiliato da questi comportamenti che dimostrano, se mai ce ne fosse bisogno, la pochezza sia politica che morale di chi gestisce il potere. Mi domando perché il verticismo regionale non ha pensato, di contro, a dare quei finanziamenti all’Alitalia, invece di elargirli, a piene mani e a capo chino al vettore straniero? La risposta è semplice, almeno a mio avviso, la Compagnia di Bandiera è una società di casa nostra e per il solito malvezzo di noi italiani,che ci sentiamo pronti alla critica ma sedotti dal prodotto extraterritoriale, pagandolo profumatamente, per soddisfare quel maledetto prurito di esterofilia che è sempre stato il nostro marchio. Da calabrese mi sento umiliato per il comportamento di chi ci rappresenta per aver ceduto all’atto di dover pagare per essere presi in considerazione, tradendo e cancellando la nostra millenaria storia sociale, la cultura e l’orgoglio di una Calabria che, pur troppo, non esiste più. La realtà del trasporto aereo odierno si basa sul principio della libera concorrenza prodotta sul servizio e sulla qualità del servizio per la continuità del pluralismo di vettori e la cancellazione definitiva del monopolio di compagnia.
Come ho più volte affermato, personalmente, non ho alcuna remora nei confronti della Ryanair, non mi è ne simpatica ne antipatica, non accetto però lo spadroneggiare con alle spalle la copertura economica che viene dalle nostre tasche, in un ritorno al deprecabile monopolio, mi si lasci passare il termine, mentre avrei voluto vederla ,al palo di partenza, come tutte le altre società, a quota zero, in un discorso di concorrenzialità poggiata sui servizi, sul rapporto con l’utenza, sulle tariffe voli, sul trattamento a bordo dei passeggeri, su quelle infinite situazioni specifiche che fanno la storia dei vettori aerei, tra cui il peso bagagli da stiva, il numero degli stessi e i termini percentuali di tolleranza, i sistemi di prenotazione e di acquisto biglietti, l’applicazione delle varie normative per gli eventuali rimborsi in caso di mancata partenza,la sicurezza tecnica dell’aeromobile, rispettando totalmente le regole della I.A.T.A. La Calabria, in un momento drammatico come quello che stiamo vivendo, ha bisogno di tutto, in un sociale paurosamente precipitato, dove la maggior parte della gente stenta ad arrivare a fine mese, altri si fermano a metà e moltissimi vivono sull’ora sperando che quella che segue sia migliore della precedente. A suo tempo ho invitato il governatore Scopelliti a impiegare il contributo che viene pagato alla Ryanair in opere utili per la regione, come la bonifica delle strade e la rivalutazione dell’ambiente, con la pulizia di tutto ciò che può provocare danni, rendere attuabile una proposta per il turismo come mezzo di ricapitalizzazione delle risorse e rilancio dell’economia. La creazione di un osservatorio tecnico operante, con fatti e non solo a parole, per la memorizzazione di tutte le nostre zone, in modo da ricercare metodi specifici di consolidamento, opzionando le diverse caratteriste ambientali, ma, in modo primario, creare una diga pratica di difesa idrogeologica a prevenzione delle calamità naturali. La Calabria del futuro deve svegliarsi, non può più aspettare il pietismo degli altri, deve scuotersi e dimostrare di avere veramente le capacità a occupare il posto che gli spetta nei valori umani e sociali”.