
Con una celebrazione presieduta dal Vicario Foraneo, Don Antonio Mazzone e dal Parroco Don Antonio Salimbeni, alla presenza di alunni delle scuole cittadine, di associazioni sportive laicali, di autorità comunali e provinciali, oltre che delle Suore della Congregazione Madonna di Lourdes, si è aperto giovedì 12 dicembre l’Anno Giubilare della Consacrazione della Parrocchia Madre della Chiesa, avvenuta 10 anni fa. Il 12 dicembre del 2004 centinaia di fedeli riempivano in ogni ordine di posti la nuova e moderna struttura religiosa, la cui prima pietra era stata posta il 18 novembre di tre anni prima: ci sono tutte, le autorità politiche, amministrative e militari del posto, ci sono rappresentanti di associazioni e della società civile, a quella solenne cerimonia di consacrazione da parte dell’allora Arcivescovo di Crotone-Santa Severina, Don Andrea Mugione.
Tra i prelati che lo accompagnavano ricordiamo con commozione il compianto Don Gennaro Cosentino, storico ed amato parroco del posto, scomparso appena un anno dopo, Don Giovanni Barbara, da pochi anni giunto alla Parrocchia Santissimi Pietro e Paolo di Crucoli, e un giovane prelato nativo di Crucoli, Don Antonio, che dopo la scompara di Don Gennaro sarebbe subentrato nella conduzione della Parrocchia Madre della Chiesa. Oggi dunque, proprio sotto la guida di Don Antonio, la comunità religiosa torrettana festeggia il decimo anno della sua Parrocchia maggiore e nei prossimi mesi durante le celebrazioni Mariane si succederanno diversi Sacerdoti che, come ha spiegato il Parroco di Torretta, parleranno della “Chiesa come popolo in cammino”. E nel corso della Santa Messa di inaugurazione dell’Anno Giubilare la signora Maria Caruso, nel suo intervento a nome dei fedeli, ha esordito ricordando la realizzazione di “un’opera tanto attesa e desiderata da tutti, in special modo dal nostro amatissimo Don Gennaro, colui che ha inseguito per lungo tempo il sogno di vedere una Chiesa nuova, frutto della generosità e dell’impegno comune.” Un luogo sacro, ha aggiunto la Caruso, intitolato a “Maria Madre della Chiesa, per volontà e per riconoscenza a Don Gennaro che purtroppo l’ha vissuto troppo poco.”