“Appreso quanto scritto dalla presidente di ‘Legambiente Crotone’, Francesca Travierso e dal Presidente dell’associazione ‘Marco Polo’, Rosario Villirillo, che hanno volutamente (o inconsciamente) frainteso le finalità del Comitato che rappresento “I Cittadini Crotonesi”, ed avendo subìto gratuiti e forse strumentali attacchi alla mia persona – scrive Anna Cerminara del comitato ‘I Cittadini Crotonesi’ – ritengo doveroso chiarire con la seguente risposta: Ricordo innanzitutto che come esordio il Comitato de “I cittadini Crotonesi” ha espresso la necessità di unire la gente comune e dar voce a tutti i cittadini che vivono veramente le problematiche connesse all’avvelenamento e sfruttamento del territorio crotonese, trovandoci purtroppo a combattere nelle proprie famiglie con mali non sempre curabili e sappiamo bene a cosa ci riferiamo. Sentiamo la necessità di stimolare la gente accomunata dagli stessi problemi ad unirsi, a darsi forza, a partecipare attivamente per far sentire le proprie ragioni e far considerare l’emergenza salute e ambiente una volta per tutte, dopo anni di inutile attesa e di inutili chiacchiere sia da parte di alcuni referenti politici locali, sia da parte di alcune associazioni che probabilmente non sono riuscite da sole a far sentire il loro peso. Alla signora Travierso voglio rammentare l’invito che il presidente dell’associazione “Crotone è dei Crotonesi”, Pietro Infusino ha rivolto per il forum tenutosi il 28 settembre 2013 a cui hanno aderito, fra gli altri, Confcommercio, Confartigianato e Confindustria, per discutere sulla necessità di reimpostare i rapporti con ENI, evento al quale proprio Legambiente Crotone non ha partecipato. Prima di rispondere, invece, alle false e fantasiose allusioni del signor Villirillo dell’associazione Marco Polo, vorrei innanzitutto chiedergli quando e dove mi ha mai sentito parlare di Fabbrikando l’ Avvenire. Fortunatamente durante la conferenza stampa del 27 gennaio 2014 erano presenti giornalisti per cui sfido il signor Villirillo a trovare anche solo uno dei giornalisti pronto a testimoniare quanto lui asserisce, ma non li troverà perché cio che ha detto è falso. Invito sempre lo stesso a chiedere al presidente dell’associazione Fabbrikando l’Avvenire delle battaglie che abbiamo condiviso assieme.
In effetti posso comprendere la non conoscenza da parte del Sig. Villirillo, in quanto in queste ‘concrete’ e dure settimane di lavoro con le altre associazioni, non ho avuto mai l’ onore di incontrarlo, in quanto non è mai venuto agli incontri, ne mai ha potuto conoscere la mia professione che rammento poter essere esercitata solo da figure professionali iscritte a relativo albo, preferibilmente all’albo A degli Specialisti in ‘Programmazione di servizi di Welfare’, li’ dove si ambisce a realizzare un progetto serio e complesso, basato su rete ad alta integrazione socio-sanitaria. Per cui quando parlo di rete complessa di servizi ad alta integrazione posso tranquillamente asserire la mancanza e la non riuscita nel nostro territorio, come denotato anche dagli specialisti dell’Università di Germaneto e di Trento che hanno creato Società della Salute in Emilia Romagna e con i quali mi sono formata e costantemente confrontata. Probabilmente ‘qualcosa’ ha fatto scattare questa molla di rabbia gratuita contro la mia persona da parte del sig. Villirillo, ma la rabbia ceca lo ha fatto cadere in gravi errori: 1) perché non sono referente del sig. Pietro Infusino; 2) Non ho associazioni con cui chiedere finanziamenti o attraverso le quali costituirmi parte civile per avere contributi o risarcimenti in processi; 3) sono una libera professionista specialista in progettazione di servizi che non necessita di alcuna associazione, ma di laurea magistrale, di iscrizione all’ albo che non sempre, contrariamente a quanto stabilito per legge, tutti hanno; 4) non è da me fare propaganda sui giornali, le mie esperienze regresse in vari settori del sociale non hanno bisogno della validazione di nessuno, cito solo quella per un grosso progetto con il gruppo Abele di Torino (veri servizi complessi) del quale sono stata referente calabrese. Chiarito ciò, spero si dia fine ad assurdi attacchi personali, poco credibili, per il semplice fatto che chi mi conosce da tempo riconosce bene la passione e le motivazioni che sorreggono il mio impegno nel sociale. Colgo l’occasione – conclude Anna Cerminara – per invitare nuovamente tutti coloro che, prima ancora di sentirsi presidenti o rappresentanti istituzionali, si sentono semplici cittadini che vivono “sinceramente” e avvertono le problematiche di questo territorio, a partecipare giorno 30 gennaio alla manifestazione, con successivo presidio ad impianti Eni, per chiedere alla multinazionale una bonifica integrale e minori trivellazioni (a causa della megafrana scoperta qualche mese fa e a causa del fenomeno di subsidenza, erosione della costa ionica)”.