“Ho letto con alterno interesse la nota diffusa dall’Associazione “Marco Polo” a firma del suo presidente Villirillo che ha inteso partecipare alla diatriba circa il mio punto di vista sulla istituzione del Registro delle Unioni Civili presso il Comune di Crotone – afferma Cesare Spanò, capo gruppo Consiglio Comunale Lista Scopelliti Presidente. Anche questa volta intendo ribadire il diritto, sacrosanto, di esprimere il proprio pensiero su una questione che deve rispettare le libertà personali di ognuno di noi. Qui non c’è il bisogno di essere o non essere in sintonia con tutta l’opposizione politica che vige in Comune. Non comprendo, dunque, la polemica e né condivido l’attacco personale nei confronti di un amministratore che ha apportato innovazione e sviluppo a questo territorio. Anche perché sul terreno personale la mia è una sfida sempre aperta. Ma proprio perché, spesso, viene tirato in ballo il mio ruolo di Amministratore mi sembra doveroso sottolineare ciò che ho fatto in quegli anni. Il lavoro istituzionale per realizzare l’istituzione della ZFU, la costituzione del 1° Piano Strategico della città di Crotone, la realizzazione dell’Ente Fiera, quella del Centro Servizi, l’istituzione del Fondo di Garanzia per le Imprese, la selezione del primo piano di Marketing e l’avvio del Piano Regolatore del Porto di Crotone rappresentano i punti fondamentali del mio impegno quotidiano di Assessore al Comune di Crotone.
Ed attorno a questi punti tante altre manifestazioni di governabilità. Senza trascurare il fatto che l’impegno amministrativo è alla base del mio comportamento personale. Anni di sacrifici e di rinunce; trascurando, spesso, le attività imprenditoriali che sono l’unica fonte del mio reddito ed alle quali mi sono dedicato sempre con responsabilità e impegno. Certo le mancate condivisioni all’interno dell’attività generale di Governo della Città mi hanno indotto ad opportuni distinguo lasciando quella esperienza. Anche qui un effetto sintomatico della libertà personale a cui tengo molto. E’, dunque, fuorviante utilizzare altri argomenti quando l’obiettivo non è parlare delle questioni sollevate; e per intenderci se c’è corrispondenza delle esigenze reali della Città con l’istituzione del Registro delle Unioni Civili. Io intendo ribadire l’inopportunità temporale della scelta, e la mia contrarietà legata alla personale cultura di vita. Da una realtà associativa come quella presieduta da Villirillo, impegnata su tematiche importanti come quelle dell’accoglienza, ci saremmo aspettati una decisa sottolineatura, seppure critica ma costruttiva. D’altra parte nella pagina Internet dell’Associazione “Marco Polo” leggiamo testualmente che la stessa Associazione vuole “una società culturalmente contaminata nel rispetto reciproco delle culture e delle differenze”. Forse i tempi della risposta sono stati dettati da qualche altra ragione che, comunque, non si inquadra nello spirito che sorregge l’iniziativa sociale della “Marco Polo”.”