Un atto intimidatorio è stato compiuto da persone finora rimaste ignote ai danni del sostituto procuratore della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro Pierpaolo Bruni, impegnato in una serie di delicate indagini sulla criminalità organizzata. Tre individui a volto scoperto hanno raggiunto a bordo di un’autovettura lo stabile in cui abita il magistrato, nel centro di Crotone, quindi si sono introdotti nella vettura di proprietà del padre di Bruni che abita nello stesso edificio, l’hanno messa in moto e parcheggiata nel bel mezzo di un’area interdetta alla sosta e al parcheggio di qualunque automezzo proprio per motivi di sicurezza e segnalata da cartelli di rimozione forzata. L’intera scena è stata immortalata dalle videocamere di sorveglianza installate nella zona.
Solidarietà
“L’episodio che colpisce indirettamente Pierpaolo Bruni attraverso l’intimidazione subita dal padre, suscita oltre che preoccupazione anche grande sdegno, perché colpisce gli affetti e turba la serenità di un intera famiglia. Le modalità e la protervia con la quale è stato consumato il gesto pongono a tutti noi il dovere non solo di evidenziare pubblicamente la vicinanza del Partito Democratico a Pier Paolo Bruni, ma di promuovere azioni concrete affinché chi opera a difesa della sicurezza dei cittadini sia messo nelle condizioni di svolgere il suo lavoro senza la dura pressione psicologica di gesti che purtroppo sono ormai all’ordine del giorno – commenta Arturo Crugliano Pantisano, Segretario provinciale PD Crotone.
“Auspichiamo che si riesca ad individuare i responsabili di un gesto inqualificabile, perché non è più accettabile che si continuano a registrare simili episodi a danno di coloro i quali quotidianamente si spendono per riportare la legalità e lo sviluppo in un territorio che è quasi prostrato. Confartigianato condanna questo stato di cose ed auspica che tutti siano messi nelle condizioni di operare in tranquillità assoluta, considerato anche le tante difficoltà strutturali in cui si deve operare – scrive Salvatore Lucà di Confartigianato Crotone.
“Giunga la mia totale solidarietà, personale ed istituzionale, al PM Pierpaolo Bruni. Come è ben noto il dr Bruni esercita la sua attività presso la DDA di Catanzaro e tante sono le inchieste legate alla ‘ndrangheta da lui seguite; un uomo dello Stato impegnato in prima linea che deve essere supportato a svolgere il suo lavoro in assoluta sicurezza e tranquillità. Condannando fermamente l’accaduto, sono certa che si farà piena luce sulla vicenda” – afferma laa Vicepresidente, Antonella Stasi.
“È con vivo rammarico che abbiamo appreso dell’ennesima intimidazione da parte della criminalità organizzata compiuta ai danni del padre del magistrato antimafia Pierpaolo Bruni. Un gesto inqualificabile che non merita nessun commento. Condannando fermamente l’azione esprimiamo la nostra più convinta vicinanza e solidarietà al pm crotonese antimafia”. E’ quanto dichiarano il presidente della Provincia, Stano Zurlo, ed il presidente del Consiglio Benedetto Proto. “Al dr. Bruni, titolare di importanti inchieste contro la ‘ndrangheta, giunga l’abbraccio ideale dell’intera comunità provinciale. Siamo certi che non saranno atti del genere a distoglierlo dal suo impegno contro la criminalità, ed a turbare la serenità della sua famiglia”.
“Negli ultimi tempi si stanno registrando troppe azioni a danno di uomini dello Stato che operano per e nel territorio. Le istituzioni tutte continuano ad essere bersaglio facile. È una situazione, questa, che continua ad allarmare la società civile. Viviamo tempi particolarmente difficili per il Paese ma anche per la criminalità organizzata che continua ad essere combattuta senza sosta e senza mai abbassare la guardia. Dobbiamo dire grazie – continua Filippo Sero, sindaco di Cariati – a uomini come Bruni che non lesinano sforzi e coraggio nella direzione della tutela della legalità in questa terra. Gli giunga, quindi, tutto il nostro incoraggiamento ad andare avanti ed a non sentirsi solo in questa sfida che non è militare ma culturale”.
“Il carattere spregevole del gesto nei confronti dei suoi familiari più stretti rientra tra le pagine più nere del copione consunto dell’avvertimento criminale. Il magistrato sta conducendo diverse inchieste sui rapporti tra ’ndrangheta e politica sia nella provincia di Cosenza che nel Vibonese, e pare stia conducendo indagini riguardanti anche il territorio crotonese – affermano Sebastiano Barbanti e Francesco Molinari del M5S. I calabresi devono fare quadrato intorno a chi – come loro – lavora con dignità ad un futuro migliore per una Calabria scevra da condizionamenti di pericolose consorterie che nulla hanno a che fare con la società civile”.