I Carabinieri del Nucleo Investigativo di Torre Annunziata hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal GIP presso il Tribunale di Napoli su richiesta di questa Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di quindici persone, poiché ritenute responsabili di traffico di sostanze stupefacenti. Le attività investigative, condotte fin dal luglio del 2011, hanno permesso di disvelare un canale di approvvigionamento di sostanza stupefacente del tipo marijuana, gestito da soggetti calabresi e romani che, con la collaborazione di soggetti legali alla criminalità organizzata torrese, riuscivano a far giungere a Torre del Greco considerevoli quantitativi di droga trasportata “su gomma”, attraverso veicoli predisposti a tale scopo.
In considerazione dell’ottima qualità della marijuana, il gruppo di trafficanti riusciva, in breve tempo, ad invadere l’intero mercato di tale sostanza a Torre del Greco, tanto che gli stessi trafficanti della vicina Torre Annunziata (noto crocevia dei traffici illeciti di stupefacenti di ogni natura), si rendevano disposti a trattare il nuovo prodotto introducendolo gradualmente nel fiorente mercato oplontino. Uno dei protagonisti di tali attività era legato alla famiglia camorristica Cascone (appartenente alla federazione criminale dei Falanga) ed aveva instaurato rapporti d’affari anche con soggetti stabilitisi in Spagna, nelle isole Canarie (di qui la collaborazione investigativa della Guardia Civil spagnola, che ha tratto in arresto uno dei destinatari dell’ordinanza cautelare a Fuertevenura), e proprio in forza di tali rapporti egli riusciva a procurarsi sostanza stupefacente “all’ingrosso” di migliore qualità ed a prezzi concorrenziali.
Le forniture provenivano anche dalla provincia di Roma (dal territorio di Ardea) e dalla provincia di Crotone (dal territorio di Cirò Marina), sino a giungere alle piazze di spaccio di Torre del Greco, Ercolano e Torre Annunziata. Insieme all’esecuzione di misure cautelari sono stati eseguiti provvedimenti di sequestro preventivo nei confronti di due società, una in Torre del Greco ed una in San Giuseppe Vesuviano, di un’autovettura e di tre rapporti finanziari, in quanto beni riconducibili ad esponenti del clan Falanga già arrestati nell’ambito di pregresse e connesse indagini, per un valore complessivo di circa due milioni di euro.