La Compagnia della Guardia di Finanza di Vibo Valentia ha concluso l’Operazione Tesla (dal nome di Nikola Tesla ingegnere elettrico, inventore e fisico serbo naturalizzato statunitense) mirata a colpire il fenomeno della concorrenza sleale tra aziende e dell’evasione fiscale di proventi illeciti denunciando 2 persone e contestando oltre un milione di euro di redditi derivanti dal furto di energia elettrica. Genesi dell’Operazione Tesla sono stati i controlli dei Carabinieri che, unitamente a personale della società Enel SpA di Vibo Valentia, hanno effettuato a cavallo tra il 2013 ed il 2014 una campagna mirata a verificare il corretto funzionamento dei contatori Enel. In quel contesto è stato accertato che attività commerciali e persone fisiche perpetravano furti di energia elettrica, anche ingenti, nei locali adibiti a sede dell’impresa o abitazioni private, tramite l’alterazione e/o manomissione del contatore installato.
In virtù dell’accordo di collaborazione tra Agenzia delle Entrate, Guardia di Finanza e Procura della Repubblica di Vibo Valentia nel marzo 2014, le Fiamme Gialle, autorizzate dal Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Vibo Valentia, Dott. Cons. Mario Spagnuolo hanno proceduto a contestare proventi illeciti scaturenti da fattispecie penali nei confronti delle persone arrestate nell’ambito dei procedimenti di cui sopra rilevando fattispecie fiscali e tributarie rientranti nella normativa sui c.d. proventi illeciti, laddove si stabilisce che i proventi derivanti da atti o da fatti qualificabili come illecito civile, penale o amministrativo devono essere sottoposti a tassazione. L’obiettivo di questa attività è stato quello di perseguire quei soggetti economici che, attraverso il furto di energia elettrica per i quale verranno comunque sottoposti al giudizio del Tribunale, hanno potuto usufruire fraudolentemente di minori costi per loro attività economica, a scapito degli altri competitors del medesimo settore che non hanno quindi potuto agire in regime di libera concorrenza. Sulla scorta dei dati e degli elementi acquisiti sia dal punto di vista penale che amministrativo-finanziario, nell’ambito dell’operazione denominata “Tesla”, sono stati eseguiti contemporaneamente 15 interventi fiscali nei confronti altrettante imprese, tre delle quali erano anche totalmente sconosciute al fisco, operazione che ha permesso di ricondurre a tassazione i seguenti redditi: proventi illeciti ricondotto a tassazione € 721.251,00; redditi non registrati € 1.102.107,00; redditi non dichiarati € 1.054,830,00; iva dovuta € 212.786,00; soggetti denunciati per violazioni tributarie 2 e evasori totali3.
