Greta Ramelli e Vanessa Marzullo, le due cooperanti ventenni rientrate in Italia dopo oltre 5 mesi di prigionia in Siria, sono solo due degli ostaggi italiani che al momento si trovano nelle mani della Jihad islamica in Africa e Medio Oriente. La loro liberazione, o il loro rilascio, se fosse vero che per loro è stato pagato un riscatto (si parla di 12 milioni di euro), porta a due il numero degli italiani ancora nelle mani dei terroristi: padre Paolo Dall’Oglio, missionario rapito in Siria di cui non si hanno più notizie dal luglio 2013 e Daniele Lo Porto, cooperante palermitano rapito in Pakistan nel gennaio 2012. Ma gli ostaggi in mano dei terroristi islamici sono molti di più: tanti cooperanti, moltissimi dipendenti dell’ONU, numerosi giornalisti. Ecco come sono divisi geograficamente.
Siria: 14 cooperanti, 17 dipendenti ONU, 6 dipendenti della Croce Rossa Internazionale, 25 giornalisti
Afghanistan: 98 cooperanti, 7 dipendenti ONU, 5 dipendenti della Croce Rossa Internazionale
Pakistan: 4 dipendenti ONU, 7 cooperanti
Yemen: 1 dipendente ONU, 1 cooperante, 3 dipendenti della Croce Rossa Internazionale
Sudan: 9 cooperanti, 12 dipendenti ONU
Mali: 5 cooperanti
Camerun: 2 dipendenti ONU
Libia: 1 cooperante, 1 tecnico
Repubblica democratica del Congo: 1 giornalista
Somalia: 1 dipendente ONU
Kenya: 1 giornalista
Repubblica Centrafricana: 1 dipendente ONU