Questa mattina molti comuni costieri della Calabria, in particolar modo la fascia jonica, si sono svegliati sotto una coltre di nebbia piuttosto fitta e un paesaggio surreale, quasi da film horror. Il sole è rimasto nascosto dalla coltre grigia fino a metà pomeriggio. Nonostante la sorpresa che può aver provocato un fenomeno del genere, la nebbia marittima (tecnicamente “nebbia da avvezione marittima”) non è un evento così raro, specialmente in primavera e ad inizio estate. Il motivo è presto detto: la temperatura del mare reagisce ai cambiamenti del tempo molto più lentamente rispetto al terreno.
Capita così che durante la primavera l’aria sulla terraferma si scalda, mentre l’acqua del Mar Ionio fatica a scaldarsi altrettanto rapidamente. Sul mare il contatto tra l’aria calda sopra e l’acqua fredda sotto porta all’evaporazione dell’acqua stessa, e in certi casi anche alla successiva condensazione in goccioline finissime, che poi nel giro di qualche ora vanno a costituire il banco di nebbia, nient’altro che una nuvola “attaccata” al suolo. La nuvola non può salire in alto, perché c’è alta pressione. Quando si innesca la brezza dal mare la nebbia arriva sulle coste e verso l’entroterra. Proprio quello che è successo in questa domenica di maggio. Con gradualità nel pomeriggio la nebbia marittima è “scomparsa”. Infatti una perturbazione ed il vento ha rimescolato l’aria, la pressione in calo ha fatto “salire” la nuvola di quota dissolvendola.