La prima guerra mondiale costò all’Italia 650 mila morti e un milione di mutilati e feriti, molti di più di quanti erano gli abitanti di Trento e Trieste, i territori ottenuti con la vittoria della guerra, che erano già stati promessi all’Italia dall’Austria in cambio della non belligeranza. Questo dice la storia. Fu una ricorrenza istituita dal fascismo per trasformare le vittime di una guerra spietata e non voluta in eroi coraggiosi che si immolavano per la Patria. Furono costruiti monumenti ai caduti e agli insegnanti fu chiesto di celebrare le forze armate. Fu scelta la data del 4 novembre per dedicare occasione per le vittime della prima guerra mondiale, che hanno pagato con la vita il costo, potremmo dire, di una guerra inutile, come inutili, violente, spesso sono tut te le guerre.
Pur nella particolare situazione politico/amministrativa che vede il Comune di Cirò Marina, Commissariato, lo stesso Ente, pur se nell’incipienza del momento, ha voluto rivolgere alle forze armate e ai caduti, un momento di riflessione e attenzione, per dare corpo a quei tanti, tantissimi caduti, che hanno combattuto pensando un Italia migliore, un Italia libera. Un sacrificio che i tanti monumenti creati stanno a significare e ricordare, per tenere vivo in tutti gli Italiani quanto non si dovrebbe più favorire, l’esplosione di conflitti e di tutto ciò che ne consegue sempre in termini di sacrificio umano. Rinnovando quindi tale impegno, soprattutto, slegandolo da ogni significato politico, questa ricorrenza è stata celebrata nella mattinata di ieri, 4 novembre, anche a Cirò Marina, come in tutte le città italiane.
Il Commissario, dott. Msssimo Mariani, le forze dell’ordine, Comando Carabinieri, Tenenza della Guardia di Finanza, Comando Vigili del Fuoco e Capitaneria di porto, poi le associazioni, Associazione Carabinieri, Scaut Raider Calabri e Adultiraider, Avis, il mondo della Scuola, si sono ritrovati nella chiesa di San Cataldo dove ad attenderli era don Gianni Filippelli per la celebrazione della Santa Messa. Una corona di fiori portata dal comando polizia municipale, il Gonfalone, l’alza bandiera e infine la corona di fiori gettata in mare dai rappresentanti l’associazione Marinai, hanno sancito la chiusura di queste ennesima celebrazione, che serva soprattutto a tutti per ricordare oltre i caduti, che bisogna lavorare tutti per la pace, come, lo stesso Commissrio Mariani ha detto prendendo la parola durante la Santa Messa.