Come preannunciato, sono stati presentati e, soprattutto spiegati, i libri di Padre Lombardo Lonoce “P.Salvador, la vita che avventura” e “Storie dell’altro mondo” di Alfonso Calabretta, sabato 19 nel salone di Palazzo Porti. Un incontro promosso dal Lions Club Krimisa di Cirò Marina. La serata, per i temi trattati ha preso il titolo di “Storie di solidarietà” e sono stati introdotti dalla presidente, Floriana Maietta con il coordinamento di Vincenza Alessia. Due opere, quella di padre Lombardo e di Alfonso Calabretta che hanno messo a nudo “il tentativo di dare una interpretazione alla vita, nella consapevolezza che “chi scrive non è mai all’altezza di chi muore”, come ha scritto nel suo libro padre Lombardo. Le esperienze raccontate in questi libri attraverso le storie dell’uno e le immagini dell’altro, tutte differenti e tutte parimenti importanti e profonde, sono la testimonianza di “una realtà scomoda che oltre a povertà, malattie, dittature e guerre, è fatta di interessi politici ed economici internazionali che spesso contribuiscono a determinare la situazione conflittuale in cui versano molti Paesi nordafricani e genera i flussi migratori verso l’Europa.”
Due opere che quasi simbioticamente raccontano attraverso le personali esperienze di ognuno degli scrittori, di uomini e donne schiavi delle proprie povertà che hanno il diritto di cercare la vita per loro e i loro figli, in nuovi contesti per un un senso istintivo di difesa della specie che si traduce in movimento, in azione: quella di vedere i propri figli proiettati verso una nuova esistenza. Drammi che spesso noi non siamo in grado di capire perché lontani sono quei mondi di fame e miseria. A questi temi importanti si legano le recenti decisioni assunte sul tema dei flussi migratori dall’Unione Europea, “che prevedono un impegno significativo orientato più alla difesa dei confini che al salvataggio delle vite umane, con l’evidente assenza di una politica di accoglienza che possa concretizzare quel principio di solidarietà che dovrebbe essere alla base della stessa Unione.
L’Europa dovrebbe costruire una risposta di pace, di convivenza, di democrazia, di benessere sociale ed economico puntando alla giustizia sociale ed alla sovranità dei popoli. E’ in questa direzione che muove l’azione di una società civile organizzata responsabile; uomini e donne che si dedicano quotidianamente alla costruzione di una comunità dove ciascuno possa vivere in modo dignitoso e libero.” Due storie, quelle presentate ad un pubblico che se pur non numeroso, ha ascoltato e condiviso i messaggi trasmessi dalle esperienze presentate. Dovremmo imparare ad essere più tolleranti, a scambiare le ricchezze che spesso non sono quelle materiali bensì legate a relazioni umane e affettive, “occorre essere buoni e attendere il resto” ha notato una volta Emanuele Kant. Durante la serata sono stati eseguiti intermezzi musicali con il flauto di Angela Vulcano e la chitarra e voce di Maia Pia Masino che hanno contribuito a rendere la serata più piacevole.