E’ prassi consolidata durante la campagna elettorale dimostrare da parte di ogni partito che è il più idoneo a risolvere i problemi della città se otterrà il l’Ok dei cittadini attraverso il voto. Una giusta aspirazione come vuole la democrazia. Crotone è ormai in pieno clima elettorale con incontri tra i vari partiti. Il tutto avviene in maniera riservata (si fa per dire) e la discussione che si è consumata durante l’incontro è resa pubblica attraverso il comunicato stampa. Alcuni partiti fanno saper che si sono incontrati ma senza il seguito del comunicato stampa. Ciò che di solito si legge sul comunicato stampa è un attacco ad altri partiti per come hanno amministrato e continuano ad amministrare. È il botta e risposta che di continuo si sta verificando tra “I DemoKratici”, il partito che fa capo ad Enzo Aculco, ed il Pd. “I DemoKratici” rimproverano al Pd di non aver saputo amministrare Crotone. Il Pd rimprovera ai “I DemoKratici” di non aver saputo fare gli interessi dell’intera provincia crotonese in occasione della passata consiliatura regionale quando erano forza di Governo insieme al centrodestra con un assessore. Da fare presente che oggi I DemoKratici –Calabria in Rete fanno parte del Governo regionale di centrosinistra, mentre al Comune di Crotone sono opposizione. Tutto questo avviene in una Città, Crotone, dove la desertificazione occupazionale non ha limiti, il pubblico è messo a ferro e fuoco, vedi Soakro, Akrea, Akros, Aeroporto, mancanza di trasporti su linea ferrata, chiusura della stazione, PRP, Sanità. Di fronte a tutto questo sfascio c’è un’altra risposta del coordinamento cittadino de “I DemoKratici” al Pd: “E’ difficile confrontarsi ed anche polemizzare con interlocutori che non accettano la realtà, che disconoscono la propria storia e quella degli altri, che consapevoli del proprio disastro governativo distorcono la verità per occultare le proprie responsabilità. Il PD di Crotone asse portante di questa consiliatura e di questa amministrazione si è dissolto, è evaporato; ha perso qualunque funzione politica e mediativa mirata a condividere e sinergizzare gli sforzi e le proposte di altre forze politiche e le istanze dei cittadini; ormai prevalgono i rigurgiti di settarismo e di ideologismo con modelli mediatici che richiamano meccanismi di riflessi condizionati. Sono rimasti i flebili e solitari replicanti dei DS, del PDS, persino del PCI.
I Demokratici hanno puntualmente sottolineato la drammaticità della crisi delle aziende dei servizi pubblici invocando tutte le forze politiche e sociali a ripensare la logica delle società partecipate secondo quelli che sono gli indirizzi del Governo Renzi e che sono stati in questi giorni illustrati dal Ministro Madia. Il famoso convegno del 2012 a cui è stato fatto riferimento aveva evidenziato l’indispensabilità dell’accorpamento dei vari servizi in un’unica grande azienda, superando la tendenza a creare piccoli contenitori figli della logica degli “orticelli”. E’ noto a tutti che in questi lunghi anni passati si è preferito realizzare, nei servizi pubblici locali, tanti “nanetti” divisi e separati tra di loro in totale spregio persino di apposita normativa di legge che suggeriva altri percorsi più adatti ad ottenere un equilibrio tra costi e ricavi che avrebbe garantito solidità economico – gestionale alle stesse aziende e sicurezza stabilità e futuro ai lavoratori e alle loro famiglie. Lo sforzo dei Demokratici del resto, non è solamente teorico, basti ricordare che i primi anni della sindacatura Vallone furono caratterizzati, positivamente, dalla trasformazione dell’ASPC in AKREA con il chiaro intento ed obiettivo di avviare un processo di accorpamento di servizi e attività che hanno reso più forte e solida la stessa Akrea, anche se questo processo è rimasto, come al solito, incompiuto. Quelli furono i soli anni in cui gli attuali Demokratici, allora Margherita, ebbero funzioni di governo locale e furono molto utili per procurare risorse all’Ente comunale che in gran parte sono ancora nella dotazione finanziaria del Comune. La rottura successiva con la maggioranza e la conseguente nascita dei Demokratici interruppe quella sinergia e venne coniato lo slogan pro Vallone “ finalmente liberi di governare” (sic). Le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti. I novelli Icaro, sopravvalutando le proprie capacità politiche ed amministrative si bruciarono presto le ali, con la conseguenza di vanificare vecchie e nuove risorse, di non riuscire mai a creare le condizioni per l’apertura di un solo cantiere, trascinando la città in una immota e paralitica gestione, ignorando sistematicamente tutte le occasioni che potessero contribuire a modernizzare Crotone e restituire un minimo di rotta politica ed amministrativa al governo della stessa città.
Le drammatiche problematiche inerenti alle partecipate provinciali, magari causate, anche, dall’insolvenza dei Comuni minori, derivano comunque da un’antica pratica, familiare a questo “gruppo dirigente” ed anche a coloro che furono i predecessori: scaricare su Crotone le insufficienze amministrative di altri comuni generalmente a guida PD, DS, PDS….. Ricordiamo che l’Akros fu costituita dalla Provincia a guida PDS senza la partecipazione del Comune di Crotone, allora governato dalla giunta Senatore. Successivamente a guida DS LA Provincia costituì la SOAKRO de poi fece nascere la Società dei Servizi e quelli furono alcuni dei motivi che determinò la fuoriuscita dalla maggioranza degli “esponenti” della Margherita. L’attuale gruppo dirigente del PD, tra l’altro, ignora o occulta un fatto gravissimo che è passato inosservato sotto gli occhi dei cittadini di Crotone; la vicenda delle Royalty, da sempre incassate per intero dalla città, furono distribuite diversamente con una semplice convenzione nel 2009. Non si capisce , ancora oggi, per quale ragione e per quali obiettivi. Di tutt’altro tenore il comportamento e lo stile del rappresentante regionale de i “DemoKratici” in seno alla precedente giunta regionale che ha assicurato alla città di Crotone consistenti risorse pari a Euro 1.200.000 per avviare La raccolta differenziata, puntualmente dissipati e mal spesi e, per questo dovranno essere restituite. Questo prevalere degli interessi di parte sugli interessi della città è confermato dagli ultimi provvedimenti adottati dall’attuale giunta comunale nella notte del 31 dicembre 2015, che distribuisce Royalties a pioggia, disattendendone le finalità normative. Da questo derivano le ultime operazioni “distributive” , in tanti casi con affidamenti e assegnazioni diretti ed ignorando obbiettivi più complessivi e più importanti per la Città. Questa è la verità una ed inoppugnabile ed il malumore dei tanti cittadini prevale sulla soddisfazione dei pochi privilegiati. Una uguale reazione scomposta ed inopinata era stata provocata dalla richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio comunale da parte di undici Consiglieri per mettere a punto l’iter per la costituzione della New-Co finalizzata al salvataggio dell’Aeroporto. Sia pure con la solita lentezza, finalmente, il Consiglio Comunale viene convocato per procedere alla approvazione degli atti indispensabile ad avviare un percorso solutivo della importante e decisiva infrastruttura aeroportuale. Era quello che volevamo e niente altro. Il nostro desiderio non mai stato quello di fare inutili polemiche, quanto piuttosto compiere il nostro dovere e dare soddisfazione ai cittadini ed all’intera Comunità. Su tutte le altre questioni e problemi che drammaticamente incombono sulla città avevamo richiesto e proposto ed invitato a compiere uno sforzo corale ed un impegno unitario, nella consapevolezza che gli stessi problemi non si risolvono in solitudine amministrativa e nemmeno solo in via Panella.