Nell’ammirevole e accattivante scenario dei Mercati Saraceni, si è conclusa la seconda giornata dedicata al Cirò Wine Festival, organizzato e promosso dal Consorzio di Tutela del Vino Cirò e Melissa. L’evento di giorno 10, a differenza di quello organizzato nel suggestivo borgo di Melissa (leggi articolo), ha aggiunto un elemento in più. Prima di dare il via al tintinnio dei bicchieri per le degustazioni, accompagnati come consuetudine da diversi prodotti tipici della gastronomia locale, un’interessante dibattito sul ruolo e funzione del “rigenerato” Consorzio di Tutela.
Grazie “all’innesto” parafrasando, di tanti giovani produttori, figli di seconda e terza generazione, ma anche di nuovi giov
ani imprenditori che hanno messo in campo nuove idee produttive, da quello biologico al biodinamico, nuovi packaging e, soprattutto, nuove strategie di promozione, analisi e tante idee e programmi futuri, dai vari interventi, al di là delle affermazioni e proclami del ruolo e funzione dell’intero comparto, che in maniera unanime ha evidenziato netti miglioramenti rispetto ad alcuni anni fa, si è anche detto che è giunto il momento di creare una comune rete programmatica e di definitivo rilancio del comparto vitivinicolo. La rete, naturalmente non può prescindere dai produttori, dalle cantine, dal territorio, ma anche e significativamente dalla rete istituzionale, da quella Comunale a quella regionale. A interloquire e portare sul tappeto della discussione i vari aspetti, lo stesso presidente del Consorzio, Raffaele Librandi, il Sindaco di Cirò Marina, Nicodemo Parrilla di recente nominato presidente regionale delle città del Vino in rappresentanza degli altri Sindaci e la dirigente del Dipartimento 6 all’Agricoltura e responsabile anche del settore promozione, della Regione Calabria, Alessandra Celi.
All’interessante tavola rotonda sul tema sono intervenuti anche Maria Rosaria Romano, delegata Ais Calabria, Massimo Tigani Sava, di Slow Food, Convertino per la federazione sommelier, e, non poteva mancare l’intervento di Nicodemo Librandi che ha chiesto a gran voce che forse è giunto il momento di coinvolgere i produttori e le cantine al tavolo regionale della concertazione e programmazione. La Celi ha riferito che è stata deliberata in giunta la legge Istitutiva della casa del Vino che sarà portata al tavolo del Consiglio Regionale dopo la pausa estiva ma ha anche riferito di quanto sia vicino e attento il presidente Mario Oliverio al rilancio dell’agricoltura Calabrese e quindi dei suoi prodotti migliori.
A rallegrare la serata il maestro Angelo Amoruso, con Salvatore Napolitano ed il maestro Giuseppe Tavernese che hanno offerto bossa nova, jazz, e altro accompagnati dalla voce della giovane e brava, Veronica Parrilla. Nuove sperimentazioni e nuovi vini aumento della qualità media, ma necessità di invadere i punti di ristorazione e commerciali del vino Cirò in Calabria, puntando anche alla sua internazionalizzazione, cosa avanzata dal presidente Raffaele Librandi che ha parlato di un progetto messo in cantiere con il Consorzio, che dovrebbe vedere la luce nella prossima primavera. Istituzione del premio al miglior viticultori. Insomma legare ancor di più la storia e la cultura del terroir al progetto di rilancio del vino che deve diventare traino, come ancora lo è, per l’economia locale e non solo.
Sono ormai assente dalle “cose” (tante buonissime!) della vita ciromarinese, ma rimango soddisfatto e ne sono fiero quando i mezzi di comunicazione, specie i social network, conclamano iniziative “acchiappanti” come il “Cirò Wine festival”. I giovani giovani come Librandi ed Ippolito (ma dov’era il grande Gianluca?), ben sostenuti dai livelli istituzionali, stanno dimostrando di non essere solo quel futuro che si vuole migliorare e che spesso appare lontano, ma il presente, che pure bistrattato e a volte avvelenato, è la maggioranza “perbene” che scommette sul proprio territorio e sul “diVINO” che è culturale e turistico e che rappresenta sicuramente il volano di crescita e di sviluppo imprescindibile del ciromarinese