Due anni di lavori e ristrutturazioni, e alla piccola comunità arbereshe dell’alto crotonese, oltre alla chiesa, sono stati consegnati anche il campanile e le campane. Lo scorso 5 marzo, dopo la messa in sicurezza (rifacimento del tetto e delle travi, incamiciatura dei pilastri, degli impianti elettrici e degli infissi, nuovo altare, pitturazione interna ed esterna, realizzati grazie ad un finanziamento concesso dalla Regione Calabria all’amministrazione comunale), l’edificio veniva riaperto al culto. Ma all’immobile mancava qualcosa: il campanile (il vecchio era stato abbattuto perché pericolante) e le campane. Giovedì 8 dicembre, in occasione della festività dell’Immacolata Concezione, la nuova torre campanaria, i cui lavori sono stati finanziati dal comune attraverso un mutuo e le sei nuove campane (lavorate ad Agnone dalla Pontificia Fonderia di Campane), la cui costruzione e restauro è stato voluto dal comitato ‘Carfizzi per la sua chiesa’, con il contributo economico dei fedeli carfizzoti, sono stati riaffidati alla parrocchia di Santa Veneranda. La vicenda chiusura chiesa madre, nel corso di quattro lunghi anni (era giugno 2012, quando l’edificio di culto, dopo un sopralluogo dei vigili del fuoco di Crotone, venne dichiarato inagibile per via dei continui distaccamenti di intonaci e pignatte), ha diviso e non poco la comunità locale, ma, da circa tre giorni, anche i fedeli di Carfizzi possono godere di una bella ed accogliente chiesa, di un imponente campanile e del risuono delle sue sei nuove campane.
