Nell’occasione è stato presentato il libro “A doppio filo” del medico-scrittore Prof. Vitaliano Cusumano. Hanno partecipato in modo fattivo all’iniziativa la FIDAPA e L’Associazione Maria Cristina di Crotone.
La manifestazione è stata aperta dal Cerimoniere Dott. Luigi Bonanno, il quale, dopo aver dato voce agli inni del Lions Club Internazional e della Fidapa ha salutato le Autorità ed i relatori ed ha quindi dato la parola alla Presidente del Lions Club di Crotone Host Prof.ssa Linda Napoli.
La Signora Napoli non senza commozione ha precisato che il 27 gennaio ricorre “il Giorno della Memoria”, così indicato da una risoluzione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, per celebrare le vittime dell’ Olocausto e di ogni forma di soppressione o compressione dei diritti umani compiuta dai nazisti. Il 27 gennaio fu scelto perché fu in quel giorno che le truppe dell’Armata Rossa liberarono il campo di sterminio di Auschwitz.
Perciò il Lions di Crotone che persegue, tra l’altro, la missione di contribuire a “creare cittadini consapevoli che si dedicano agli altri che soffrono”, -precisa la Napoli- non poteva non ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subito la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati. Mutuando infine la scrittrice Lisa Springher deportata ad Auschwitz ed ospite della Fidapa a Crotone nl 2002 precisa che è giusto privilegiare sul ricordo la memoria, convinta che solo la memoria può aiutare le nuove generazioni a ripudiare ogni forma di violenza, di intolleranza e di ingiustizia e avviarli a costruire un mondo migliore.
La Presidente Vicaria della Fidapa di Crotone Rossella Cafarda ricorda la sua prima Presidente nazionale, la Prof. Maria Castellani, laureata in Matematica Pura, docente dell’università di Roma, funzionario della Previdenza Sociale.All’apice della sua carriera professionale, in ossequio alle leggi razziali, nel 1940 viene sospesa dalle sue attività, sia nella Previdenza Sociale che presso l’Università, le vengono invalidati i suoi titoli di studio, e viene costretta a prendere la sofferta decisione di trasferirsi in America. Ritornerà in patria solo alla fine della guerra mondiale. La sezione di KR della Fidapa nella giornata dedicata alle donne, l’otto Marzo, terrà una manifestazione per l’intitolazione di un spazio verde, nella zona Tufolo, a Maria Castellani, come riconoscimento dell’alto profilo professionale ed umano di una donna che subì le leggi rezziali.”
La Presidente dell’Associazione Maria Cristina, Prof.ssa Antonella Noviello in sintonia con i temi di Giustizia e Misericordia dell’Anno sociale della “Maria Cristina” si è domandata: “Quale misericordia per i deportati e quale giustizia per i carnefici? Nessuna –si è risposta-, né per gli uni né per gli altri. Solo con l’annuncio cristiano ha concluso giustizia e misericordia diventano virtù che si richiamano vicendevolmente e non possono fare a meno l’una dell’altra.”
• sidente della “Associazione Maria Cristina”, Prof.ssa Antonella Noviello
Il 27 gennaio si celebra la giornata della memoria 2017, a settantadue anni di distanza
dall’abbattimento dei cancelli del campo di concentramento di Auschwitz e la seguente
liberazione del pigrande campo di sterminio voluto dai nazisti durante la seconda guerra
mondiale. L’Italia ha istituito nel 2000 il giorno della memoria, per far si che si possa
ricordare per sempre quanto accaduto, evitando cosche possa ripetersi una catastrofe simile.
La data del 27 gennaio non certo casuale, perchnel 1945 proprio in quel giorno le Forze
Alleate liberarono Auschwitz dai tedeschi. Da quel giorno per la prima volta, varcata la
scritta d’ingresso “Arbeit macht frei” (il lavoro rende liberi) si venne a conoscenza di quanto
era accaduto e del dramma di quello sterminio. Il giorno della Memoria non deve esser
solo un omaggio a quelle vittime, ma soprattutto una presa di coscienza collettiva per
ricordare un fatto che non dovrmai piaccadere.
Il mondo stato testimone di un’indicibile tragedia, che non potrmai essere dimenticata: il
tentativo del regime nazista di sterminare il popolo ebraico, con la conseguente uccisione di
milioni di ebrei. Uomini e donne, vecchi e giovani, bambini ed infanti, solo perchdi origine
ebraica, furono perseguitati e deportati. Alcuni furono uccisi immediatamente, altri furono
umiliati, maltrattati, torturati e privati completamente della loro dignitumana, e infine uccisi.
Pochissimi di quanti furono internati nei campi di concentramento sopravvissero, e i
superstiti rimasero terrorizzati per tutta la vita. Questa fu la Shoah: uno dei principali
drammi della storia di questo secolo, un fatto che ci riguarda ancora oggi.
Dinanzi a questo orribile genocidio, che i responsabili delle nazioni e le stesse
comunitebraiche trovarono difficile da credere nel momento in cui veniva perpetrato senza
misericordia, nessuno purestare indifferente, nel ricordo delle ingiustizie del passato.
Il pellegrinaggio di Papa Francesco in Terrasanta nel 2014 stato commovente, durante la
visita al Memoriale di Yad Vashem. Come ha osservato giustamente Enzo Bianchi, ォ con
quello stile che ormai abbiamo imparato a conoscere, il Papa ha dato una lezione a
tutti dicendo di smetterla di chiedersi dove fosse Dio durante l 丹 locausto. Ci si domandi
invece con chiarezza dove fosse l 置 omo. In quella meditazione-preghiera Francesco
domanda: dove sei uomo, dove sei finito? E per rispondere a quanti chiedono dove era Dio
in quei momenti terribili, ha usato le parole del profeta Baruc: 鄭 noi umanitla vergogna, a
te Dio la giustizia Si riferiva a tutte le tragedie dell 置 omo contemporaneo サ. L 置 omo ha
voluto negare Dio per essere dio di se stesso, i regimi comunisti erano ufficialmente guidati
dall 誕 teismo di Stato, tentativo di esplicitare proprio questa repulsione da un Creatore-
Legislatore ultimo. I risultati sono sotto gli occhi di tutti.
Il Pontefice ha concluso con una preghiera: ォ Ricordati di noi nella tua misericordia. Dacci
la grazia di vergognarci di ciche, come uomini, siamo stati capaci di fare, di vergognarci di
questa massima idolatria, di aver disprezzato e distrutto la nostra carne, quella che tu
impastasti dal fango, quella che tu vivificasti col tuo alito di vita. Mai pi Signore, mai pi
Eccoci, Signore, con la vergogna di ciche l 置 omo, creato a tua immagine e somiglianza,
stato capace di fare. Ricordati di noi nella tua misericordia サ.
E giustizia e misericordia sono i temi del nostro anno sociale, e mi chiedo quale
misericordia per i deportati? Quale giustizia per i carnefici? Il rapporto fra giustizia e
misericordia una questione antica e che si presentata tutte le volte che il pensiero umano ha
tentato di mettere ordine tra polarittendenzialmente avversarie, solo con l’annuncio cristiano
giustizia e misericordia diventano virtche si richiamano vicendevolmente e non possono
pifare a meno l’una dell’altra.
Il professor Vitaliano Cusumano ha scritto un libro A doppio filodove narra fatti e storie
della seconda guerra mondiale, sono storie nate dalla sua fantasia, ma forse pivere di tante
non scritte.
•
Il 27 gennaio si celebra la giornata della memoria 2017, a settantadue anni di distanza
dall’abbattimento dei cancelli del campo di concentramento di Auschwitz e la seguente
liberazione del pigrande campo di sterminio voluto dai nazisti durante la seconda guerra
mondiale. L’Italia ha istituito nel 2000 il giorno della memoria, per far si che si possa
ricordare per sempre quanto accaduto, evitando cosche possa ripetersi una catastrofe simile.
La data del 27 gennaio non certo casuale, perchnel 1945 proprio in quel giorno le Forze
Alleate liberarono Auschwitz dai tedeschi. Da quel giorno per la prima volta, varcata la
scritta d’ingresso “Arbeit macht frei” (il lavoro rende liberi) si venne a conoscenza di quanto
era accaduto e del dramma di quello sterminio. Il giorno della Memoria non deve esser
solo un omaggio a quelle vittime, ma soprattutto una presa di coscienza collettiva per
ricordare un fatto che non dovrmai piaccadere.
Il mondo stato testimone di un’indicibile tragedia, che non potrmai essere dimenticata: il
tentativo del regime nazista di sterminare il popolo ebraico, con la conseguente uccisione di
milioni di ebrei. Uomini e donne, vecchi e giovani, bambini ed infanti, solo perchdi origine
ebraica, furono perseguitati e deportati. Alcuni furono uccisi immediatamente, altri furono
umiliati, maltrattati, torturati e privati completamente della loro dignitumana, e infine uccisi.
Pochissimi di quanti furono internati nei campi di concentramento sopravvissero, e i
superstiti rimasero terrorizzati per tutta la vita. Questa fu la Shoah: uno dei principali
drammi della storia di questo secolo, un fatto che ci riguarda ancora oggi.
Dinanzi a questo orribile genocidio, che i responsabili delle nazioni e le stesse
comunitebraiche trovarono difficile da credere nel momento in cui veniva perpetrato senza
misericordia, nessuno purestare indifferente, nel ricordo delle ingiustizie del passato.
Il pellegrinaggio di Papa Francesco in Terrasanta nel 2014 stato commovente, durante la
visita al Memoriale di Yad Vashem. Come ha osservato giustamente Enzo Bianchi, ォ con
quello stile che ormai abbiamo imparato a conoscere, il Papa ha dato una lezione a
tutti dicendo di smetterla di chiedersi dove fosse Dio durante l 丹 locausto. Ci si domandi
invece con chiarezza dove fosse l 置 omo. In quella meditazione-preghiera Francesco
domanda: dove sei uomo, dove sei finito? E per rispondere a quanti chiedono dove era Dio
in quei momenti terribili, ha usato le parole del profeta Baruc: 鄭 noi umanitla vergogna, a
te Dio la giustizia Si riferiva a tutte le tragedie dell 置 omo contemporaneo サ. L 置 omo ha
voluto negare Dio per essere dio di se stesso, i regimi comunisti erano ufficialmente guidati
dall 誕 teismo di Stato, tentativo di esplicitare proprio questa repulsione da un Creatore-
Legislatore ultimo. I risultati sono sotto gli occhi di tutti.
Il Pontefice ha concluso con una preghiera: ォ Ricordati di noi nella tua misericordia. Dacci
la grazia di vergognarci di ciche, come uomini, siamo stati capaci di fare, di vergognarci di
questa massima idolatria, di aver disprezzato e distrutto la nostra carne, quella che tu
impastasti dal fango, quella che tu vivificasti col tuo alito di vita. Mai pi Signore, mai pi
Eccoci, Signore, con la vergogna di ciche l 置 omo, creato a tua immagine e somiglianza,
stato capace di fare. Ricordati di noi nella tua misericordia サ.
E giustizia e misericordia sono i temi del nostro anno sociale, e mi chiedo quale
misericordia per i deportati? Quale giustizia per i carnefici? Il rapporto fra giustizia e
misericordia una questione antica e che si presentata tutte le volte che il pensiero umano ha
tentato di mettere ordine tra polarittendenzialmente avversarie, solo con l’annuncio cristiano
giustizia e misericordia diventano virtche si richiamano vicendevolmente e non possono
pifare a meno l’una dell’altra.
Il professor Vitaliano Cusumano ha scritto un libro A doppio filodove narra fatti e storie
della seconda guerra mondiale, sono storie nate dalla sua fantasia, ma forse pivere di tante
non scritte.
•
Il 27 gennaio si celebra la giornata della memoria 2017, a settantadue anni di distanza
dall’abbattimento dei cancelli del campo di concentramento di Auschwitz e la seguente
liberazione del pigrande campo di sterminio voluto dai nazisti durante la seconda guerra
mondiale. L’Italia ha istituito nel 2000 il giorno della memoria, per far si che si possa
ricordare per sempre quanto accaduto, evitando cosche possa ripetersi una catastrofe simile.
La data del 27 gennaio non certo casuale, perchnel 1945 proprio in quel giorno le Forze
Alleate liberarono Auschwitz dai tedeschi. Da quel giorno per la prima volta, varcata la
scritta d’ingresso “Arbeit macht frei” (il lavoro rende liberi) si venne a conoscenza di quanto
era accaduto e del dramma di quello sterminio. Il giorno della Memoria non deve esser
solo un omaggio a quelle vittime, ma soprattutto una presa di coscienza collettiva per
ricordare un fatto che non dovrmai piaccadere.
Il mondo stato testimone di un’indicibile tragedia, che non potrmai essere dimenticata: il
tentativo del regime nazista di sterminare il popolo ebraico, con la conseguente uccisione di
milioni di ebrei. Uomini e donne, vecchi e giovani, bambini ed infanti, solo perchdi origine
ebraica, furono perseguitati e deportati. Alcuni furono uccisi immediatamente, altri furono
umiliati, maltrattati, torturati e privati completamente della loro dignitumana, e infine uccisi.
Pochissimi di quanti furono internati nei campi di concentramento sopravvissero, e i
superstiti rimasero terrorizzati per tutta la vita. Questa fu la Shoah: uno dei principali
drammi della storia di questo secolo, un fatto che ci riguarda ancora oggi.
Dinanzi a questo orribile genocidio, che i responsabili delle nazioni e le stesse
comunitebraiche trovarono difficile da credere nel momento in cui veniva perpetrato senza
misericordia, nessuno purestare indifferente, nel ricordo delle ingiustizie del passato.
Il pellegrinaggio di Papa Francesco in Terrasanta nel 2014 stato commovente, durante la
visita al Memoriale di Yad Vashem. Come ha osservato giustamente Enzo Bianchi, ォ con
quello stile che ormai abbiamo imparato a conoscere, il Papa ha dato una lezione a
tutti dicendo di smetterla di chiedersi dove fosse Dio durante l 丹 locausto. Ci si domandi
invece con chiarezza dove fosse l 置 omo. In quella meditazione-preghiera Francesco
domanda: dove sei uomo, dove sei finito? E per rispondere a quanti chiedono dove era Dio
in quei momenti terribili, ha usato le parole del profeta Baruc: 鄭 noi umanitla vergogna, a
te Dio la giustizia Si riferiva a tutte le tragedie dell 置 omo contemporaneo サ. L 置 omo ha
voluto negare Dio per essere dio di se stesso, i regimi comunisti erano ufficialmente guidati
dall 誕 teismo di Stato, tentativo di esplicitare proprio questa repulsione da un Creatore-
Legislatore ultimo. I risultati sono sotto gli occhi di tutti.
Il Pontefice ha concluso con una preghiera: ォ Ricordati di noi nella tua misericordia. Dacci
la grazia di vergognarci di ciche, come uomini, siamo stati capaci di fare, di vergognarci di
questa massima idolatria, di aver disprezzato e distrutto la nostra carne, quella che tu
impastasti dal fango, quella che tu vivificasti col tuo alito di vita. Mai pi Signore, mai pi
Eccoci, Signore, con la vergogna di ciche l 置 omo, creato a tua immagine e somiglianza,
stato capace di fare. Ricordati di noi nella tua misericordia サ.
E giustizia e misericordia sono i temi del nostro anno sociale, e mi chiedo quale
misericordia per i deportati? Quale giustizia per i carnefici? Il rapporto fra giustizia e
misericordia una questione antica e che si presentata tutte le volte che il pensiero umano ha
tentato di mettere ordine tra polarittendenzialmente avversarie, solo con l’annuncio cristiano
giustizia e misericordia diventano virtche si richiamano vicendevolmente e non possono
pifare a meno l’una dell’altra.
Il professor Vitaliano Cusumano ha scritto un libro A doppio filodove narra fatti e storie
della seconda guerra mondiale, sono storie nate dalla sua fantasia, ma forse pivere di tante
non scritte.
Il Dott. Nicola Di Maio, amico cinquantenario del medico scrittore Vitaliano Cusumano di Chiaravalle Centrale e vissuto a Messina, parla con commozione della giornata della memoria nella quale si fa protagonista un suo amico e compagno di una vita che ha unito alla sua conoscenza scientifica, grazie alla sua poliedrica cultura, una creatività di scrittore capace di creare grandi emozioni e morbosa curiosità nei lettori dei suoi scritti. Il Prof. Vitaliano Cusumano consegue la laurea in Medicina all’Università di Messina nel 1970, si specializza in Igiene Generale e Speciale nel 1973 e in Microbiologia e Virologia nel 1975. Diviene Professore Ordinario di Microbiologia Clinica presso l’Università di Messina a novembre del 2004 ed è Direttore della Scuola di Specializzazione in Microbiologia e Virologia della Facoltà di Medicina e Chirurgia di Messina dal 2001 al 2007. Per Di Maio Vitaliano ha l’hobby della scrittura creativa grazie al quale ha scritto 2 Opere narrative “Nebbia sullo Stretto” Edito da La Feluca nel 2013 e “A Doppio Filo”, autopubblicato nel 2015 per non incorrere nel dispotismo degli editori, 3 opere teatrali e 1 romanzo giallo.
Quindi interviene lo scrittore Cusumano denunciando subito che “la cultura in Italia è in coma profondo” e aggiunge che lui stesso per non giacere alle esigenze ed alla prepotenza degli editori ha deciso di pubblicare in proprio le sue opere al fine di non sottoporsi ad ostracismi e alle pressioni editoriali. Presenta così il proprio libro: “Un giovane pittore, emiparetico dopo un intervento al cervello, per vincere la depressione, lancia una sfida a se stesso: scrivere un romanzo. Sarà per lui un’esperienza esaltante. La sua mente, impegnata a fornire linfa vitale ai suoi personaggi, gli restituirà la forza e la voglia di lottare. Un particolare legame, a doppio filo”, nascerà con le sue “creature”. Esse affidano la propria vita alle sue mani ma nel contempo lo gratificano, insegnandogli a vivere. È questo il filo conduttore o, meglio, il contenitore, come una sorta di matrioska, per altri piani di narrazione. Da esso, infatti, si diparte la seconda storia: un uomo, ansioso di conoscere finalmente un’importante verità che da anni ha condizionato il rapporto col padre, trascorre la storica giornata dell’allunaggio del luglio ’69 in un pub di Manhattan ad ascoltare il lungo racconto di un barman. Quest’ultimo personaggio darà vita al terzo livello di narrazione: riporterà alla luce tre drammatiche vicende, che si svolgono in un ampio arco temporale dagli anni ’20 sino agli anni ’70 del secolo scorso, passando attraverso il tragico periodo della Shoah.”
Infine, fuori dal romanzo, Cusumano si è indignato di fronte al fatto che ancora vi è chi nega la triste storica realtà del genocidio e dell’olocausto ed avverte che nuovi rischi razziali sono dietro l’angolo. Quindi ricorda che non vi fu solo l’olocausto degli Ebrei, ma la persecuzione degli Armeni (1.400.000 vittime), lo sterminio di Tutsi in Africa (1.000.000 di vittime), il genocidio dei nativi americani ed il quasi totale sterminio degli Indiani d’America, la pulizia etnica dei Serbi contro i mussulmani, l’eliminazione di 1.800.00 persone in Cambogia (1975-1979), il genocidio in Holodomor (1932-1933) di circa 7.000.000 di contadini ucraini, gli eccidi in Bosnia (1992-1995), in Kosovo (1996-1999), in Guatemala per non citarne che alcuni.
Quindi si chiude la manifestazione con 1 minuto di raccoglimento in onore di tutte le vittime dell’umanità.