A proposito di cavalli, equitazione, ippica e tutto ciò che ruota attorno, ci pare opportuno riportare quel che scrive il giovane cavaliere, appena 16 anni, Vincenzo De Leo di Cirò Marina.
Il De Leo scrive che “ già montare e condurre un cavallo siano una sfida”, ma non è così perché “una volta consolidate queste capacità si presenteranno sempre nuove sfide, sempre più impegnative e sentirete il bisogno di migliorarvi: anche il cavaliere più esperto ammetterà che c’è sempre qualcosa da imparare.” Come approcciarsi col cavallo? Qual è l’atteggiamento del cavaliere? De Leo ci invita a capire che anche “nei periodi di stress il cavallo può essere un vero amico silenzioso che non giudica”.
Importante è che si consideri che “la base principale del cavallo è il tipo di doma che si usa, perché per avere un rapporto di amicizia e di rispetto reciproco con il proprio cavallo è fondamentale che si instauri un rapporto spirituale in sintonia con le proprie emozioni ed i propri sentimenti, più di qualsiasi legame tra esseri umani.” Ma non sempre è facile. E così il giovane cavaliere ciromarinese chiarisce che “ una cosa molto importante per instaurare questo tipo di rapporto di dolcezza con il proprio cavallo è che si deve conoscere attentamente la natura e cercare di capire il nostro amico silenzioso. Questo è fondamentale perché bisogna costruire attorno alla nobile bestia un clima di serenità rutto a “beneficio del cavallo e contro la violenza.”