Un chiacchierata informale, un incontro per discutere insieme di alcuni principi fondamentali e inviolabili della nostra società civile: “Etica e Virtù civica”, questo il titolo del colloquio fra il prefetto di Crotone, Sua Eccellenza Cosima Di Stani, e gli alunni del triennio conclusivo del Liceo Scientifico “Ilio Adorisio” di Cirò. Nella mattinata di venerdì 23 febbraio, l’Auditorium del prestigioso polo scolastico cirotano ha ospitato un evento eccezionale e di grande rilevanza; la visita del Prefetto ha significato infatti un momento di riflessione su alcuni valori imprescindibili: libertà, democrazia, legalità, dignità, uguaglianza.
Dopo l’introduzione della professoressa Lucia Barberi, referente alla Legalità dell’Istituto, la Dirigente Scolastica Serafina Rita Anania ha subito chiesto alla Di Stani un ulteriore incontro con il resto degli alunni dell’Istituto Comprensivo perché, secondo l’Anania, “i ragazzi devono costruire il loro futuro seguendo regole e principi quali l’etica e la virtù civica, che ho scelto personalmente come titolo di questo incontro”.
“Lo scopo di questi incontri con le comunità scolastiche è quello di avvicinare le istituzioni alla collettività”, ha affermato il Prefetto, invitando tutti gli alunni ad andare a trovarla nel suo ufficio, per rendersi conto di quali siano le implicazioni del suo difficile lavoro. “Le istituzioni sono rappresentate da soggetti normali, che svolgono con rispetto il loro lavoro”, ha aggiunto la Di Stani, “Le istituzioni vanno comprese nelle loro caratteristiche e nei loro compiti, non solo in modo empirico”.
Ha poi letto un brano di Piero Calamandrei sulla libertà, contenente un messaggio tuttora molto attuale.
Nel suo articolato intervento, il Prefetto ha sottolineato più volte come la libertà sia come l’aria, che si apprezza maggiormente quando viene a mancare.
Sua Eccellenza ha toccato poi disparati argomenti, dall’importanza dello studio dell’educazione civica e delle storia al “diritto di avere diritti”, citando Rodotà.
“Il cuore dell’uomo è sempre uguale a se stesso”, ha continuato la Di Stani, “la conoscenza, la memoria e la capacità critica ci evitano di ripetere gli stessi errori del passato”.
Ha poi spiegato ai ragazzi che, per sviluppare la coscienza civile, bisogna conoscere, e che il percorso della virtù civica inizia con il concetto di cittadinanza attiva.
Nucleo centrale del suo intervento è stata un’attenta analisi dei diritti e dei doveri sanciti dalla nostra Costituzione, che sono ormai anche transnazionali.
Si è poi soffermata su alcuni importanti valori, come quello della persona, del lavoro, della dignità, arrivando a parlare di concetti come l’immigrazione e il bullismo.
Soffermandosi sul concetto di democrazia, il prefetto ha ribadito l’importanza della libertà, che può essere condizionata da diversi fattori.
“Siamo assuefatti a certe logiche criminali”, ha affermato la Di Stani ,“invece bisogna essere critici, bisogna guardare a questi fenomeni in chiave critica, perché limitano la nostra libertà”.
Questa considerazione ha chiuso quella che la dirigente Anania ha definito a ragione una vera e propria “lectio magistralis”, esaustiva e leggera.
A questa approfondita relazione hanno fatto seguito le domande degli alunni che, partendo dalla critica della ragion pratica di Kant, hanno chiesto al prefetto di parlare di responsabilità.
Partendo dalla definizione di responsabilità come risposta alle proprie scelte, la Di Stani è giunta a parlare di libero arbitrio, dimostrando una capacità di mettere in campo conoscenze differenti con una sorprendente semplicità, affermando per esempio che “il crimine non è più una colpa, ma frutto della nostra indolenza”.
Ad un alunno che le chiedeva dettagli sul suo lavoro, il prefetto ha risposto fornendo una esposizione dei sacrifici insiti nel suo percorso professionale, descrivendo la propria esperienza di vita, di donna e madre, in modo semplice ed esaustivo.
Ad un’altra domanda, ha risposto parlando dell’attività di prevenzione che è propria del lavoro del prefetto, asserendo che gli incontri con le scuole sono un utile strumento di prevenzione culturale.
Si è passati poi a discutere di etica del voto, di raccomandazioni per ottenere posti di lavoro o per superare esami e concorsi, e a tutte le domande la Di Stani ha saputo fornire risposte semplici, fornendo spunti di riflessione e lasciando messaggi che indicano una sola strada da percorrere: affrontare le difficoltà, facendo sempre il proprio dovere.
L’interessante scambio di opinioni si è concluso con l’esecuzione dell’inno “Và pensiero” da parte dell’orchestra della scuola, e con la certezza che si è assistito ad un evento di notevole rilevanza sociale e culturale, l’incontro con un personaggio che come un faro indica alle nuove generazioni la giusta via da percorrere sulla strada della libertà, della democrazia e del rispetto dei diritti e dei doveri del cittadino. Erminia Principe
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