Ho apprezzato la celerità con la quale la procura federale della Figc – coordinata da Giuseppe Pecoraro – abbia nuovamente deferito la società veneta e il suo presidente per il processo bis sulle presunte plusvalenze fittizie in collaborazione col Cesena. Abbiamo appreso come la società calabrese abbia anche chiesto di rinviare i primi due match dei clivensi nel campionato di Serie A per consentire alla Giustizia sportiva di pronunciarsi sul caso. Non a caso nei giorni scorsi avevo chiesto questa riflessione sull’elaborazione dei calendari perché se il Chievo – come auspicano in primis le leggi sportive – dovesse retrocedere in Serie B avrebbe anche problemi con le gare allo stadio Bentegodi visto che nella serie cadetta gioca anche il Verona e si troverebbero a giocare due gare nello stesso impianto.
Una vicenda che al grottesco aggiunge altro grottesco. Il Cesena è fallito, era stato penalizzato di quindici punti per le combine nei bilanci in un caso dove sono state violate sono solo le norme del fair play finanziario, oggi fondamentali, ma anche quelle del fair play sostanziale e morale. E ad esserne maggiormente penalizzati sarebbero tutti coloro che credono nella giustizia e non solo a Crotone. Un sentore già nell’aria e che puntualmente s’è materializzato perché il fatto che il (primo) processo sportivo sia da rifare e che il Tribunale nazionale della Federcalcio abbia dichiarato “improcedibile” il deferimento del Chievo Verona sa molto di beffa. Si badi bene dell’atteggiamento del club clivense non si sono indignati solo i tifosi del Crotone ma tutti gli sportivi. Ancor più per l’ormai nota scusa del certificato medico “usato” per non partecipare all’audizione. Un escamotage che ha superato i limiti della decenza e dell’intelligenza umana. Un colpo di scena che rischia di alimentare il vero nemico di questo procedimento: la mancanza di tempo in vista dell’inizio delle gare dopo la pausa estiva. Nelle ultime ore, inoltre, pare sia slittata ancora la composizione del calendario della Serie B per definire ricorsi e ripescaggi. Altro elemento che indica la direzione: far presto per evitare problemi e beffe.
Chiudo ribadendo, come già ho fatto nei giorni scorsi, auspicando che sulla vicenda si faccia piena luce perché, nei fatti, rischia di mortificare non solo il calcio crotonese e tutta la grande tradizione sportiva della nostra città compresi i valori di lealtà e correttezza che dovrebbero contraddistinguere le competizioni agonistiche. Abbiamo fiducia nella giustizia ma chiediamo rispetto e tempi brevi nel nuovo giudizio con la speranza che si osservino le leggi e trionfino la legalità e i valori dello sport. La città e i tifosi del Crotone rischiano di essere vittime di un’altra ingiustizia. Anche perché pare che nella prima di campionato di A Chievo Verona – Juventus possa esordire Cristiano Ronaldo. Un affare calcistico e mediatico che potrebbe subire gravi danni d’immagine e perdite economiche. Si faccia presto, vincano tutti, soprattutto la giustizia e i valori dello sport. L’importante è che non perdano, ancora una volta, i cittadini e i tifosi crotonesi, e che non sia diseducativo per le future generazioni.
E’ quanto afferma Elisabetta Barbuto, (M5S Camera).