Ancora un altro vitello sbranato da un branco di lupi, questa volta hanno preso di mira un allevamento verso sud in zona Mancuso, alla periferia di Cirò, dove il proprietario ha rinvenuto solo la pelle e qualche ossa. Nello stesso allevamento nei mesi scorsi erano stati sbranati altri quattro vitellini. Ora i lupi sono stati avvistati anche sul lungomare di Cirò Marina. La scorsa notte un cacciatore ha ripreso e filmato la passeggiata di una Lupa vistosamente gravida che percorreva il lungomare tra Santa Lucia e la Chiesa di San Cataldo. Dell’episodio sono stati informati Regione, Carabinieri e Forestali. Secondo il racconto del cacciatore un branco di Lupi sono stati avvistati più a nord in zona Volvito, ma anche nelle vicinanze del paese in zona Savonarola, probabilmente attirati da una scrofa con a seguito ben dieci cinghialini. Pare che questi Lupi non hanno paura della presenza dell’uomo, infatti qualche sera addietro, ci riferisce l’allevatore di Cirò, un branco di quattro lupi qualche ora prima del tramonto, riposavano tranquilli in una vigneto in zona Baddalomeo a pochi metri dalla provinciale Cirò- Cirò Marina. Inoltre prosegue nel racconto l’allevatore di Cirò- nel mese di ottobre mi hanno sbranato ben otto pecore e ucciso quattro dei sette cani che erano a guardia di notte alle mie pecore. Quanti danni devo ancora ricevere-ha detto l’allevatore- prima che la Regione intervenga. Ad oggi, nessun indennizzo esiste, la Calabria è l’unica ancora a non avere regolamentato questo problema che attanaglia gli allevatori. Ad esempio la Regione Umbra promuove ed attua interventi per la protezione di specie di particolare interesse scientifico (lupo, aquila reale) e concede un indennizzo agli allevatori per i danni causati agli allevamenti bovini, ovini, caprini ed equini da lupi, cani randagi o ferali. Nei mesi scorsi i lupi avevano arrecato danni ad altri allevamenti attorno alle zone di Romanò- Coppa- Sant’Elia- Si tratta di un branco di Lupi stanziali che ormai vivono nei boschi circostanti, più spesso incontrati sia dagli allevatori che dagli agricoltori. E’ passato appena un anno da quando a poca decina di metri dall’abitato in località Campanise, sbranavano le ultime tre pecore rimaste da un gregge di circa 22 pecore tutte catturate e uccise. Mentre un altro allevatore di Cirò invece durante lo scorso inverno aveva avuto la perdita di ben dieci vitellini di razza podolica uccisi da un branco di lupi. Questo purtroppo per gli allevatori, fa pensare che alcuni branchi ormai da qualche anno sono diventati stanziali. I lupi che avrebbero dovuto tenere sotto controllo la popolazione dei cinghiali, in realtà questi, sono sempre più numerosi e liberi di arrecare danni alle colture , mentre i lupi sono occupati a decimare gli allevamenti. Tutti gli allevatori del cirotano lamentano di perdite di bestiame per colpa dei lupi: vitelli, agnelli, asini, pecore, capre. Una vera mattanza, quella degli attacchi dei lupi – e prima ancora delle scorribande dei cinghiali – è una vicenda che da diversi mesi, sta mettendo a dura prova la vita e le tasche degli allevatori in tutto il territorio, arrecando ingenti danni alla viticultura cirotana, nella speranza che si arriva presto ad una soluzione e per gli allevatori e per i predatori. Intanto almeno sulla emergenza cinghiali è stato approvato lo scorso 13 maggio il nuovo piano regionale di selezione, dove saranno immediatamente operative le squadre di selettori che puntano ad abbattere subito 10.000 capi per arginare l’invasione”. Si attendono ora risoluzioni per i problemi lupo visto che ormai ce li troviamo a spasso per le vie del paese indisturbate. Potrebbero ad esempio essere catturati da personale specializzato e liberati nei boschi silani all’interno del loro habitat naturale.
“Potrebbero ad esempio essere catturati da personale specializzato e liberati nei boschi silani all’interno del loro habitat naturale”
Se non li riempiono di “piombo” prima!
Con sommo dispiacere confermo e denuncio che SOLO la Regione Calabria non ha una normativa di settore in materia di risarcimento danni da fauna selvatica. Questo non deve però scoraggiare chi subisce un simile danno, che risulta essere abbastanza elevato, ammontando a circa 500,00 per ogni animale ucciso. Proprio per questo motivo, ho avviato, in qualità di legale, diverse iniziative contro la Regione per il ristoro dei danni subiti da diversi allevatori della zona, ottenendo statuizioni dei Tribunali locali, che hanno permesso ai soggetti danneggiati il ristoro dei danni subiti.