
Il ricercatore del CNR di Firenze Francesco Vizza, nonché storico dell’astronomo cirotano Luigi Lilio, a 273 anni dalla ricorrenza dell’utilizzo del calendario liliano da parte dei pisani e dei fiorentini, ricorda quel fatidico 25 marzo del 1750 in cui anche loro dovettero cedere ad usare il loro anno fiorentino per accettare il calendario riformato dall’illustre cirotano Aloysius Lilius sotto il pontefice Papa Gregorio XIII del 1582. “Per secoli i fiorentini facevano cominciare l’anno il 25 marzo che segnava ” l’Anno ab incarnatione” e coincideva con il concepimento virginale di Gesù nove mesi prima di Natale; Era un calendario rimandato di tre mesi, mentre in quasi tutta l’Europa, da circa due secoli, era stato adottato il calendario gregoriano”, scrive in una nota l’illustre Vizza. Pisa e Firenze avevano lo stesso calendario? Certamente no! prosegue il ricercatore- C’era l’anno fiorentino e l’anno pisano. A Pisa si faceva cominciare l’anno sì dal 25 marzo, ma anticipandolo di nove mesi e sette giorni, rispetto al 1° gennaio. Il 25 marzo Pisa festeggia la ricorrenza del capodanno pisano che non segna l’inizio dell’anno in corso bensì quello dopo. Mentre Firenze festeggia la ricorrenza dell’anno fiorentino che segna l’inizio del 2023. Che confusione! “Prendo a prestito un illuminante esempio del caro amico fiorentino Massimo Mazzoni- scrive Francesco Vizza: Si dice che Galileo Galilei è morto nello stesso anno in cui nacque Isaac Newton, il 1642. Quasi a segnalare una sorta di eredità scientifica. E’ vero? Nient’affatto. Newton nacque il giorno di Natale sì, ma sul non riformato calendario anglicano, poiché la Corona non aveva voluto accettare il calendario gregoriano. E Natale è al termine dell’anno solare: se uniformiamo i calendari, i dieci giorni di correzione di quello gregoriano portano la nascita di Newton al 4 gennaio 1643. Fine della mirabile coincidenza temporale”. Visto che la giornata non è ancora finita, faccio in tempo ad augurare buon anno agli amici fiorentini. Per secoli, infatti, il 25 marzo è stato l’inizio del nuovo anno a Firenze. Il 25 marzo segnava ” l’Anno ab incarnatione” e coincideva con il concepimento virginale di Gesù 9 mesi prima di Natale. Solo nel 1750 Firenze governata dai Lorena si adeguò al calendario adottato da quasi tutta l’Europa, quello gregoriano formulato da Luigi Lilio da Cirò. “Per questo auguro buon anno – conclude Vizza- a Pisani e Senesi che ancora non si rassegnano: il 10 gennaio 1750 il “mio” Luigi Lilio ha sostituito il “vostro” Spirito Santo. Nel 1750 Firenze e Pisa si piegarono al calendario gregoriano. Per volontà del granduca Francesco Stefano di Lorena si ordinò che in tutti gli stati toscani il primo giorno di gennaio avesse inizio l’anno 1750. Giovanni Lami dettò il testo per una lapide commemorativa (tuttora visibile) che fu posta a memoria futura sotto la Loggia dei Lanzi in piazza Signoria”.