

Ritorna dopo otto anni nell’antico borgo la rappresentazione in abiti storici della Passione vivente organizzata dalla Parrocchia Santa Maria de Plateis, dal parroco Don Massimo Sorrentino, l’infaticabile Pro-Loco presieduta da Niki De Franco, con la partecipazione di Luca Murano e con la collaborazione di alcune associazioni tra cuiAvis, Unitalsi, Vivavisione, Ypscron Danza, Associazione musicale Euterpe. Il testo della passione è invece di Patrizia Carvelli. Il corteo partito dalla chiesa di San Giovanni, hapercorso l’antico borgo fino al largo Arenacchio, dove è avvenuta una suggestione crocifissione, ai piedi del Cozzo Leone, in un panorama paesaggistico naturale. Una piazza gremita di centinaia di persone venute da tutto il circondario, ha accolto l’uscita dei figuranti in processione per le vie del paese dove i numerosi circa 80 figuranti hanno trasmesso emozioni rivalutando le antiche tradizioni, tra questi il Gesù interpretato con umiltà e naturalezza da Leonardo Ierimonti. Un lungo corteo ha dato voce all’antico borgo che con orgoglio si è riappropriato delle sue antiche tradizioni dove i figuranti hanno rappresentato i loro ruoli con profonda religiosità. Ad ogni angolo delle viuzze strette del paese in cui passava la processione, la gente specie quella anziana osservava le varie tappe con suggestione e tristezza partecipata, erano anni che la cittadina non partecipava così attivamente i quali hanno preso parte in silenzioso rispetto a tutte le fasi della crocifissione. Presso il largo Arenacchio proprio sotto il Cozzo Leone, è avvenuta la scena della crocifissione, un momento davvero alto per impegno e serietà che, ha trasmesso allecentinaia di persone presenti tanta emozione, come la scena di Maria con Gesù morto, interpretata magistralmente da Francesca Stasi. Anticamente la processione della passione di Cristo veniva fatta il Sabato santo, veniva portato per le vie del paese il santo sepolcro detto “ U Suburcu”, più precisamente “A Naca”, la statua di Maria Addolorata, seguiti da antiche preghiere. Sono moltissimi i fedeli che animavano la processione, tra di loro i “Frateddi”, che erano un gruppo di accompagnatori presenti in ogni processione. Questi appartenevano a due chiese diverse: quelli con la tunica bianca e il mantello rosso chiamati la “Mazzetta”, facevano capo alla chiesa di Santa Maria De Plateis, in Piazza Pugliese; Quelli invece con la tunica bianca e il mantello nero facevano capo alla chiesa di San Menna, situata nel centro storico. Uno dei “Frateddi” aveva il compito di stare in avanti la processione, poiché doveva portare una grande bandiera nera, in segno di lutto, chiamata “U Stinnardu”. Dei “Frateddi” oggi purtroppo rimane solo un lontano ricordo, nessuno più ne fa parte. Attualmente rimane solo un fedele che per voto impersona Gesù nella via Crucis, portando la croce durante la processione, che di tutte rimane la più sentita dai fedeli per passione e religiosità. Attraverso queste iniziative si rafforzano quei legami col passato altrimenti persi per sempre, a tal proposito il sindaco Mario Sculco ha ringraziato il Parroco don Massimo Sorrentino che in breve tempo è riuscito a interagire con tantissimi giovani e alla Pro-Loco, al suo giovane presidente Niki De Franco e alle associazioni che hanno collaborato, per il duro lavoro che hanno fatto in questi mesi, per il bene della comunità, e nel rispetto delle antiche tradizioni. Ringraziare dal profondo del mio cuore è poco- prosegue Sculco- per quello che avete dato e dimostrato, meritate un solenne riconoscimento da parte mia, dell’amministrazione e di tutta la gente che ha partecipato. Cari Niki, Luca, don Massimo , Andrea, proloco, parrocchia, siete stati un team di eccelsa bravura sin dalla prima uscita. Emozionare la gente, fargli vivere il mistero del Golgota, la sofferenza del Cristo, la maestosità della potenza Divina e il Vangelo di Cristo è stato sublime, toccante ed emozionante . Un vero momento spirituale, profondo sentito e vissuto. grazie a tutti- conclude il primo cittadino- Vorrei nominarvi uno per uno, ma vi dico con orgoglio e fierezza che siete stati grandi. Niki e Luca, continuate a portare vivacità, armonia e sorriso nel nostro borgo meritevole di un ottimo livello socio-culturale e degno di un cammino di fede e spiritualità sempre in crescendo.



























