
“UN DIAMANTE NON È PER SEMPRE” e lo ha dimostrato Francesco Vizza, che ha ripetuto un esperimento del 1814 che portò a una delle più affascinanti scoperte scientifiche del secolo: diamante e carbone sono costituiti dallo stesso elemento.
Da un’idea di Francesco Vizza, Ricercatore Emerito del CNR ed ex Direttore di CNR-ICCOM, originario di Cirò, insieme ai ricercatori Andrea Marchionni e Jonathan Filippi, presso l’Area di Ricerca del CNR di Firenze è stato ripetuto, in un evento pubblico, uno degli esperimenti più sorprendenti della storia della Chimica: quello in cui, nel 1814 a Firenze, i due studiosi inglesi Humphry Davy e il suo assistente Michael Faraday dimostrarono che carbone e diamanti sono costituiti dalla stessa sostanza: carbonio, e soltanto carbonio.
I due, utilizzando una potente lente ustoria, oggi custodita presso il Museo Galileo di Firenze, bruciarono diversi diamanti di enorme valore, messi a disposizione dal Granduca di Toscana Ferdinando III. I diamanti svanirono nel nulla, rilasciando soltanto anidride carbonica.
Un esperimento che suscitò ammirazione e stupore, ponendo Firenze al centro della ricerca scientifica europea dell’epoca.
Dal Vicolo degli Alchimisti di Praga alle sale della Specola di Firenze, il diamante smise di essere un mistero per diventare un cristallo di carbonio, indomabile solo in apparenza. Una conclusione che aprì la strada alla chimica moderna e alla comprensione delle forme allotropiche. Faraday, da assistente e valletto di Davy, divenne uno dei più grandi scienziati della storia.
Vizza e collaboratori, nella dimostrazione pubblica molto partecipata, hanno riproposto in chiave moderna lo storico test, riportando alla luce una pagina incredibile di storia della scienza.
L’esperimento ha visto la collaborazione di Massimo Mazzoni dell’Osservatorio Ximeniano, della Fondazione Cassa Risparmio di Firenze e del Museo Galileo di Firenze. I diamanti sono stati forniti da due gioiellerie fiorentine: Graffiti Oreficeria e Penko.
VIDEO








