
Strongoli, quando il Natale diventa Betlemme
Per una notte, Strongoli ha deposto il rumore del presente e ha indossato il silenzio dell’attesa. I suoi vicoli, accarezzati da luci tremolanti, si sono fatti sentiero, e il paese intero si è trasformato in una piccola Betlemme, dove ogni passo raccontava una storia antica e sempre nuova. Il Presepe Vivente, giunto alla sua XV Edizione, non è stato soltanto una rappresentazione, ma un respiro condiviso. Mani che lavorano, sguardi che custodiscono memoria, voci basse che parlano di semplicità: così la Natività ha preso forma, lentamente, come la luce che nasce senza fare rumore. Al centro, il Bambino, fragile e silenzioso, ha ricordato a tutti che il Natale è Dio che sceglie di abitare la povertà e la vicinanza. Strongoli ha camminato insieme. Parrocchie, associazioni, enti e volontari hanno intrecciato gesti e cuori, trasformando l’impegno in dono. Il Presepe è diventato spazio di incontro e di riscoperta, come Largo San Giovanni, tornato a vivere come luogo di memoria e comunità, segno concreto di una bellezza che rinasce quando è condivisa.
Tra antiche botteghe, gesti lenti e sguardi autentici, il racconto della Natività ha preso forma passo dopo passo. Ogni scena parlava di vita quotidiana, di lavoro, di attesa, fino a giungere al cuore del Presepe, dove la nascita di Gesù ha ricordato a tutti il senso più vero del Natale: Dio che si fa vicino, fragile e presente. Via Spera del Sole ha ospitato la XV Edizione un momento di fede e condivisione che, nel tempo del Natale, ha permesso alla comunità di ritrovarsi attorno al mistero della Natività; un evento di profondo valore religioso, culturale e sociale che ha saputo rinnovare il senso di comunità e di appartenenza. Un appuntamento che, anno dopo anno, ha richiamato numerosi visitatori e fedeli, trasformando il cuore del borgo in una vera e propria Betlemme a cielo aperto. Tra luci soffuse, antichi mestieri, costumi d’epoca e scene di vita quotidiana, il presepe vivente ha offerto un’esperienza immersiva capace di emozionare grandi e piccoli. A rendere l’atmosfera ancora più viva sono stati 200 attori non professionisti, tutti del posto, coinvolti nell’allestimento di quadri e mestieri dell’epoca, capaci di restituire con fedeltà gli usi e la quotidianità del passato. Le ambientazioni, curate con attenzione e fedeltà storica, hanno valorizzato scorci significativi del centro storico, offrendo al pubblico un’esperienza intensa e partecipata, restituendo un’atmosfera di raccoglimento, luce e speranza, elementi centrali del messaggio natalizio. Fulcro del percorso è stato la Capanna della Natività, dove: il piccolo Gesù è stato interpretato da Salvatore Esposito, la Madonna da Barbara Grillo; San Giuseppe da Francesco Esposito. Come d’incanto le porte dei locali bassi di via Spera del sole, si sono aperte e riempite d’immagini antiche grazie alla creatività dei tanti volontari. C’è chi ha rispolverato angoli ed oggetti antichi, chi trasportato utensili e arredi che giacevano abbondonati, chi illuminato i locali che erano rimasti silenziosi e senza corrente elettrica, chi si è adoperato per pulire strade, sgombrare impedimenti, chi suggerito ed offerto soluzioni per l’abbigliamento dei protagonisti, chi ha accettato di rappresentare la Sacra Famiglia. Tutti, stretti in comunione, verso un unico traguardo: quello di allestire un presepe memorabile, affascinante e stimolante. Con questo spirito sono state allestite 17 scene rappresentate con: la Sacra Famiglia (gruppo Fabbricieri), Lavandaia (Associazione Aquila) le Massaie (gruppo Marta), il Panettiere (Corale del Vescovado), le Filatrici (Ass. Tutti per Uno), il Fruttivendolo, il Pescivendolo (Comitato Feste S. Maria delle Grazie), le Ricamatrici (gruppo marina di Strongoli), la Locanda (Pro Loco); ed ancora: il Calzolaio, le Lavorazioni delle Fave, Tappetaie e Cestaie, lavorazione di Sale e Pepe, Pastori e Contadini, il Falegname.
Fondamentale è stato il lavoro sinergico delle Parrocchie, degli Enti e delle Associazioni locali. Come sottolineato da Salvatore Rossano, tra gli organizzatori dell’iniziativa:
«Un grande successo che non è riconducibile al singolo, ma al lavoro sinergico delle Parrocchie, degli Enti e delle Associazioni del territorio. L’obiettivo principale è stato quello di promuovere condivisione e collaborazione. Come Parrocchia abbiamo svolto il ruolo di collante tra le diverse realtà coinvolte; quest’anno, inoltre, il Presepe Vivente ha rappresentato un’occasione per riscoprire e valorizzare un luogo significativo del centro storico, Largo San Giovanni».
Il Presepe Vivente ha assunto anche un forte significato spirituale, diventando occasione di comunione e riflessione nel tempo natalizio. In tal senso, Don Yamid Dallos ha evidenziato il valore pastorale dell’iniziativa:
«È stato motivo di grande orgoglio accompagnare la comunità in questo evento di fede e di comunione. Insieme a Don Simone Scaramuzzino e alle Parrocchie della Sanità, di Santa Teresa d’Avila e dei Santi Pietro e Paolo, abbiamo condiviso un percorso di unità e partecipazione. Con il Presepe è giunta la luce, una luce che desideriamo accogliere, come ricordava Papa Leone XVI, impegnandoci a essere uomini e donne capaci di lasciarsi trasformare dall’amore, dalla pace e dal bene. Solo attraverso questo cammino è possibile costruire comunità vive».
La XV Edizione del Presepe Vivente si conferma così un appuntamento centrale delle festività natalizie strongolesi, capace di coniugare tradizione, fede e valorizzazione del territorio, lasciando nella comunità i segni autentici del Natale: luce, speranza e condivisione.
Gianni Lerose












