Quando il sipario si stava abbassando definitivamente sulle industrie di Crotone, si parlava di Eni come l’Ente che avrebbe dovuto salvare gran parte dei posti di lavoro che si perdevano con la desertificazione industriale. Si parlava del Cane a sei zampe come unica possibilità di rinascita dopo l’esperienza industriale. Qualcuno in quel lontano 1994 (anno della definitiva morte delle fabbriche) aveva coniato il motto “Eni vEni o non vEni?” per dire che più tardava l’Eni a venire a Crotone più si avvicinava la morta della Città di Pitagora. L’Eni è arrivata e da tanti anni, estrae metano in gran quantità nel mare antistante la costa del crotonese, ma senza alcun ritorno a proposito dell’occupazione. In questi ultimi giorni i rapporti tra Amministrazione Comunale e Eni sono nella fase di rottura a proposito della convenzione con Ionica Gas. Il Sindaco Vallone ha minacciato la società Ionica Gas di rispettare gli accordi con la Città caso contrario: “metteremo in campo tutti gli strumenti affinché la città ottenga i suoi diritti”. In ambienti romani la pensa allo stesso modo l’on del Pd Nicodemo Oliverio.
“Condivido ed apprezzo le parole del sindaco Vallone rispetto al rapporto tra la città ed Eni ed è mia intenzione amplificarle attraverso una interrogazione che sottoporrò al Governo per chiedere un intervento immediato da parte della presidenza del Consiglio. Il voltafaccia della società del cane a sei zampe è una ulteriore conferma dell’arroganza con la quale questa società intende regolare i rapporti con i territori e con il territorio della provincia di Crotone in particolare. Non è più tollerabile che Eni continui a prendere ad ampie mani e a fare business e dall’altra non volere riconoscere alla città i diritti che le spettano. Un atteggiamento che ha stancato i crotonesi. Occorre procedere ad una definizione di tutti i rapporti con Eni che non riguardino solo l’aspetto relativo alla convenzione con il Comune ma che comprendano tutti gli altri a cominciare dalla bonifica. Non intendiamo più recedere di un passo. La città non può più recedere di un passo. E’ opportuno istituire un tavolo dove Crotone diventi questione Nazionale. Occorre essere compatti perché la realtà evidenziata dal sindaco Vallone è sotto gli occhi di tutti. Stupisce che qualche voce non se ne sia accorta e sembri fare il “tifo” per Eni, che improvvisamente assurge a panacea di questa città. La realtà è ben diversa e sarà mio specifico impegno presentarla nella mia interrogazione al Governo in tutta la sua importanza che assume per la città di Crotone”.