Il Gangale di Cirò Marina e il Liceo Scientifico di Cirò hanno presentato il romanzo “Lettere da Laconinas”, scritto da Carlo Rizzo che è anche docente proprio nella scuola in cui si è svolta la manifestazione.
A presiedere e moderare i lavori è stata la “padrona di casa”, la D.S. Serafina Rita Anania. Le relazioni, accompagnate da alcune domande rivolte all’autore, sono state fatte da tre docenti del Gangale (Laura Ferro, Giuseppina Loiacono, Orsola Siciliani) e dalla professoressa Assunta Madera del Liceo di Cirò.
La D.S. Anania nel suo discorso di apertura ha dichiarato che l’autore ha anche collaborato per realizzare alcune pubblicazioni importanti del Gangale e un po’ sente suo il romanzo di Carlo Rizzo perché la prefazione è stata scritta da suo figlio Cataldo Calabretta.
L’autore, proprio nel primo intervento, ha dedicato un particolare ringraziamento a Cataldo Calabretta per la “meravigliosa e puntuale” prefazione scritta in un periodo di notevoli impegni professionali.
Le docenti relatrici hanno evidenziato tutti gli aspetti del romanzo che si può sintetizzare in ciò che è scritto nella quarta di copertina: “ Un luogo particolare, un tempo passato non troppo lontano ed un insegnante di Genova; questi sono i tre ingredienti principali di “Lettere da Laconinas”, un libro solo parzialmente epistolare, che racconta le sfumature di un piccolo borgo della provincia di Crotone, Laconinas (anagramma di San Nicola), popolato da abitanti ap-partenenti alla cultura arbërëshe, la minoranza etnica albanese del sud Italia.
Se inizialmente l’impatto con la nuova realtà lascia Sandro, il protagonista, inter¬detto e confuso. Ci vorrà del tempo per iniziare a comprendere gli usi, i costumi e il particolare idioma parlato nel borghetto, ma per ogni tassello che trova una giusta collocazione, un pezzetto di radice affonda in quella terra quasi straniera. È così che, giorno dopo giorno, Sandro si rende conto di aver instaurato un le¬game con la popolazione di Laconinas. E ovviamente, quando l’amore ci mette lo zampino, la faccenda diventa sempre più complessa ed interessante…”
L’autore ha anche letto alcuni brani del romanzo, in particolare due lettere indirizzate da Sandro, il protagonista, alla madre in cui parla della sua esperienza di insegnante e delle difficoltà che incontra in una realtà scolastica così diversa dalla sua Genova.
Carlo Rizzo ha voluto leggere anche un brano della prefazione di Cataldo Calabretta, in particolare quella frase riportata nella locandina pubblicata giorni addietro: “In Lettere da Laconinas i temi trattati sono molti, non è un semplice romanzo di evasione, ma si tratta di una storia che rende in modo vivido uno spaccato dell’Italia meridionale di quegli anni. Una storia che per la sua intensità rimane marchiata a fuoco, una storia che incide le carni del lettore per lasciarne, marcata e visibile, una cicatrice nelle sue memorie.”