Bellissima serata all’insegna della musica quella trascorsa l’11 luglio in occasione del III° memorial giuseppe strancia.
Organizzato in modo encomiabile dai suoi amici di sempre: pierpaolo gangale, davide e dario zurlo, alessandro stancato e noemi vulcano.
Hanno preso parte alla manifestazione: i carboidrati, emilio spataro band, skapizza, alma sabor, monkey’s band trio, pino leto, e castle band.
Al cospetto di un numeroso pubblico, tutti gli artisti si sono esibiti indossando una maglietta con la scritta “giustizia per giuseppe strancia”.
L’amicizia che lega questi artisti si sta cimentando sempre di più nel nome di giuseppe strancia.
Giuseppe era un ragazzo solare a cui piaceva la musica e stava studiando per approfondire quella che era la sua grande passione: l’amore per la chitarra elettrica ed il canto.
Giuseppe era anche un cantautore, aveva scritto due pezzi bellissimi che ancora non aveva finito di arrangiare: “l’amore l’ho trovato in te” e ” se potessi”.
Un altro brano che si apprestava a scrivere e non aveva ancora terminato é “l’aurora boreale” la cui ispirazione l’ha avuta in aereo al ritorno di uno stage a londra.
La vicenda di giuseppe é una vicenda che ha lasciato tanti dubbi fin dal primo giorno, quando quel 25 giugno 2015 fu vittima di un incidente stradale.
I carabinieri di cirò marina, omettendo anche l’abc di una normale indagine investigativa, hanno catalogato subito l’incidente come “autonomo”.
Ebbene, i genitori di giuseppe, gianfranco e teresa presi dall’amore per il proprio figlio e sicuri che non si trattasse di un incidente “autonomo” hanno fatto le loro indagini e coadiuvati dal loro avvocato giuseppe tortora e dai propri periti, hanno fatto in modo che le indagini fossero riaperte.
Ben due volte il pm aveva chiesto l’archiviazione del caso, salvo poi, in occasione della seconda opposizione, rinunciare alla propria richiesta di archiviazione ed associarsi all’opposizione presentata dall’avvocato tortora. In questa occasione, una donna é stata iscritta nel registro degli indagati.
A breve la vicenda giudiziaria dovrebbe avere ulteriori sviluppi.
Certamente tutto ciò non potrà alleviare il grande dolore che ha colpito i genitori di giuseppe ed il fratello gianluca, ma sicuramente sarà un primo tassello affinché cose del genere non succedano mai più a nessun figlio di mamma, a nessuno.
Gianfranco e teresa continuano a chiedersi: ma perché questi signori investigatori hanno subito licenziato l’incidente come autonomo?
Ma lo sapevano che stavano indagando sulla morte di un ragazzo di diciotto anni?
Lo sapevano che l’amore di un genitore per il proprio figlio travalica ogni ostacolo e si batteranno affinché giustizia non venga fatta?
E se si fosse trattato di un loro figlio come si sarebbero comportati?
Questo
Senza entrare nei particolari della vicenda, sono le domande che risuonano nella mente di gianfranco e teresa da tre anni a questa parte.
Questi memorial, la vicinanza di questi splendidi ragazzi, sono momenti di riflessione che rappresentano un respiro di purezza nel nome del caro e adorato giuseppe.