Una normale e rilassante passeggiata sulla battigia, in un caldo pomeriggio di fine giugno, ed ecco comparire a pochi passi, in acqua, una tartaruga Caretta Caretta che nuotava in un evidente stato di difficoltà. Protagonista di questo episodio, fortunatamente conclusosi positivamente per il piccolo esemplare (per modo di dire, il suo carapace misurava una quarantina di centimetri) un ventunenne crucolese, Luigi Sestito, che, resosi conto della situazione di pericolo per la Caretta Caretta, si butta in acqua e la accompagna delicatamnente sulla riva. A questo punto, tra le persone che subito si raggruppano sul posto, in zona “ficodindia”, spiaggia a sud di Torretta, qualcuno contatta telefonicamente la dott.ssa Elena Madeo, biologa del Centro Studi Cetacei e Rettili Marini di Catanzaro (una onlus appartenente ad una rete nazionale operante nel settore), la quale attiva prontamente il protocollo di intervento della Rete di sorveglianza diagnostica che tutela la salute e il benessere degli animali spiaggiati lungo le coste calabresi, avvisando la Capitaneria di Porto di Cirò Marina. Protocollo che prevede l’intervento di personale competente dell’Asp, del nucleo di pronto intervento regionale (comprendente i rilevatori scientifici afferenti al Centro Studi Cetacei).
Va detto che proprio la corretta gestione e l’intervento coordinato di diverse figure professionali specialistiche, tra cui Biologi, Veterinari ed esperti ambientali, in occasione di tali eventi, è di fondamentale importanza al fine di garantire la tutela di questi splendidi animali e allo stesso tempo assicurare la sicurezza pubblica. La Madeo ci ha poi raccontato che le giuste procedure per stabilizzare l’esemplare, in attesa dell’arrivo dei soccorsi, osservate con precisione dal soccorritore Luigi Sestito e da chi era presente sulla spiaggia con lui, ha nno fatto si che la situazione avesse un epilogo positivo. L’esemplare è stato prelevato in un appposito contenitore dagli uomini della Guardia Costiera giunti da Cirò Marina e trasferito al Centro di Recupero di Capo Rizzuto, per essere sottoposto alla visita medica e alle cure del caso. Una volta che i medici veterinari del centro lo riterranno opportuno, l’esemplare di tartaruga verrà liberato nello stesso punto in cui è stata ritrovata, così come previsto dal decreto regionale. “Sono contentissima, – afferma la biologa Madeo – perché questo evento conferma la sensibilità che gli abitanti di Crucoli hanno nei confronti della tutela della biodiversità marina, continuando a dimostrare fedele collaborazione e stima nei miei confronti e fiducia nel progetto della Rete Regionale Spiaggiamento Animali Marini e nel Centro Studi Cetacei. Ricordo di segnalare qualsiasi evento di spiaggiamento o cattura di esemplari di cetacei, tartarughe e squali, vivi o deceduti, alla Capitaneria di Porto o alla referente di zona del Centro Studi Cetacei, in modo da attivare le procedure del caso.” E così, anche stavolta, grazie all’encomiabile lavoro di squadra tra la Capitaneria di Porto di Cirò Marina, l’ASP di Crotone, il Centro Studi Cetacei calabrese e i molti “soccorritori”, è stato salvato e soccorso un altro esemplare di tartaruga marina Caretta caretta.