CATANZARO – La riduzione e l’accorpamento di 37 tribunali e di 38 procure; la soppressione di tutte le 220 sezioni distaccate di tribunale; l’individuazione di 674 sedi che saranno soppresse (queste ultime in attesa del parere delle commissioni competenti) distoglieranno i cittadini dal risolvere le loro controversie giudizialmente, vuoi per la distanza dal luogo di residenza e il Tribunale centrale vuoi per l’aumento di costi di trasferta dei professionisti chiamati a difenderli, vuoi dagli alti costi di Giustizia ed dalla lungaggine dei processi. Quelli che sono stati contrari alla mediazione lo negano ma molti di loro stanno correndo ai ripari. Il ritardo accumulato sui tanti colleghi e giovani mediatori che hanno affiancato l’attività extragiudiziale alle loro abituale attività professionale è abissale.
Il presidente Pecoraro dell’organismo Internazionale di Conciliazione & arbitrato dell’A.N.P.A.R., primo organismo privato per numero di avvii di procedure di mediazione ( circa duemila in un anno) ha fatto il punto sull’attuale situazione di questi “ritardatari”. Se la la riduzione degli uffici giudiziari comporterà risparmi di spesa a carico dei cittadini, pari a circa 2.889.597 euro per il 2012, 17.337.581 per il 2013 e 31.358.999 per il 2014 per un totale pari a 51.586.177 di euro, i vantaggi che la mediazione indirettamente riceve sono enormi e saranno tutti a favore di chi è già mediatore.