Dovere sociale, coerenza ideale ed integrità morale sono il patrimonio che ci lascia in eredità l’On. Pino Rauti. Un uomo che ha dedicato la sua vita ascoltando e servendo la Patria attraverso il suo impegno politico. Un esempio per tante generazioni di ragazzi, divenute nel tempo classe dirigente di questo Paese. Rimarrà per sempre un personaggio immortale della storia repubblicana. Oggi la destra italiana e l’Italia tutta piangono uno dei suoi figli migliori. È il pensiero che gli iscritti del circolo del Popolo della Libertà Rossano hanno rivolto a Pino Rauti spentosi lo scorso 2 novembre, alla famiglia e al sindaco di Roma, Gianni Alemanno. Partecipiamo commossi – fanno sapere dal circolo del PDL -al cordoglio che ha colpito l’intero mondo politico per la perdita di uno dei padri della destra repubblicana italiana. Particolarmente sentito il pensiero di quanti, oggi confluiti nella grande casa del Pdl, affondano le loro radici nell’appartenenza a quello che fu il Movimento Sociale Italiano. Dopo la scomparsa di Giorgio Almirante (22 maggio 1988) oggi perdiamo un punto di riferimento che ha fatto da guida per tante generazioni di militanti. Rauti – ricordano – fu il primo, in Italia, ad avere l’intuizione di una destra europea e moderna.
Con lui si iniziò a parlare di temi forti come la socializzazione, l’ambiente, l’autodeterminazione dei popoli, la visione di un’Europa unita. Concetti, questi, che per il periodo si potevano intendere come rivoluzionari ma che alla fine si sono palesati nella storia contemporanea. Rauti, insomma, ha dato alla destra una connotazione più popolare, meno legata agli schemi rigidi di un partito centralistico. Ha saputo parlare ai giovani – aggiungono dal PDL – con un linguaggio nuovo, introducendo il concetto di comunità politica e sociale. Nel corso della sua lunga esperienza all’interno del Movimento sociale italiano ha contribuito dare una nuova chiave di volta al partito, ammodernandolo. Ricordiamo – concludono – il legame forte che l’On. Rauti ebbe con Rossano e con quanti hanno condiviso le sue tesi volte restituire un’immagine positiva, costruttiva e nuova della destra.