“La Commissione Affari Costituzionali del Senato ha stabilito all’unanimità che il decreto taglia province non sarà convertito in legge. La mole di emendamenti presentati, ben 140, ha fatto sì che il Governo gettasse la spugna. Non ci sono stati i tempi necessari affinché la demolizione dei territori avvenisse. E di questo possiamo ritenerci soddisfatti, perché rappresenta il frutto di battaglie di civiltà e democrazia che il Governo Regionale, le Province, i parlamentari che ci rappresentano a Roma, i cittadini stessi dei territori di Vibo e Crotone, hanno condotto in tutti questi mesi. E’ merito del PdL che, straordinariamente compatto, ha imposto la questione di legittimità costituzionale mettendo in discussione l’impianto della norma, ed il maggior numero di emendamenti e sub-emendamenti. Salve le Province e con esse gli uffici provinciali di tutte le amministrazioni che sono sul territorio. Un ottimo risultato, ma non bisogna in alcun modo abbassare la guardia, nel caso venissero adottate nuove norme che coordinino le disposizioni già previste, sulle province, dal decreto Salva Italia e dalla Spending review. Il decreto così come concepito in origine aveva la struttura di una farsa e sono convinta che, al di là delle congiunture favorevoli che si sono create in questi giorni a Roma, il provvedimento non sarebbe stato comunque convertito in legge perché poggiava su fondamenta di sabbia, e la nostra battaglia sarebbe stata ancora più determinata. Ora aspettiamo più sereni gli sviluppi, consapevoli di aver difeso la legittimità e l’identità dei territori che i cittadini hanno cercato e ottenuto venti anni fa quando furono istituite le Province di Vibo e Crotone.”