Sguardo profondo, condito da un viso acqua sapone e labbra rosso intenso: semplicemente, Valentina Cervi, una delle attrici più in vista dell’attuale panorama italiano. La Cervi è giunta al Magna Graecia Film Festival School in the City ed ha incontrato i ragazzi del Liceo Classico Galluppi. L’attrice sta, attualmente, vestendo i panni di una vampira nella quinta stagione della serie americana True Blood, in onda su Fox, canale 111 di Sky: “Il mio personaggio è una creatura ispirata alla Salomè biblica, tradita dalla madre e raggirata dal padrino, Erode. La vampira ha duemila anni, ed è l’ultima incarnazione di una lunga genia. E’ un essere ferito da un’antica onta, che diventa autorità assoluta tra i vampiri. Ed è disposta a morire per una causa religiosa.” Si definisce “camaleontica” e le piace mettersi alla prova con personaggi sempre diversi e lontani, magari, dalla sua personalità: “L’importante è rendere fede e giustizia ad ogni ruolo. Recitare mi ha permesso di conoscermi meglio. Mi ritengo molto fortunata.” Valentina Cervi nasce in una famiglia radicata nel mondo dell’arte e dello spettacolo: figlia del regista e produttore cinematografico Tonino Cervi e nipote dell’indimenticabile Gino Cervi, ovvero il “Peppone” dei film con Don Camillo. Prossimamente, vedremo l’attrice nella commedia di Sergio Rubini “Mi rifaccio vivo” e nella serie “I Borgia”, nel ruolo di Caterina Sforza.
Una storia d’emigrazione e di innocenza perduta quella raccontata in “Itaker-Vietato agli italiani”, il film di Toni Trupia proiettato questa mattina al cinema Comunale nell’ambito del Magna Graecia Film Festival School in the city. Il lungometraggio presentato al pubblico degli studenti racconta la fredda Germania degli anni ’60 ed i volti di una comunità multietnica: “Noi meridionali – ha detto il regista – abbiamo addosso l’idea dell’emigrazione e anche parte della mia famiglia è dovuta partire negli anni ’60 per il Belgio per realizzarsi. Ho voluto raccontare una storia di paternità per rendere attuale il tema facendo dimenticare il contesto storico, ovvero quello della seconda ondata migratoria che viene spesso dipinta come un periodo felice tralasciando tutti i sacrifici fatti per raggiungere il benessere ed adeguarsi alla modernità. Si emigrava con l’idea di stare fuori qualche mese ed in tanti, invece, sono rimasti tutta la vita”. Trupia, che dopo essersi formato al Centro sperimentale, ha lavorato come assistente regia per “Romanzo criminale” ed è autore della sceneggiatura di “Vallanzasca”, racconta così il rapporto con Michele Placido presente nel cast del suo film: “Mi ha insegnato tanto soprattutto per quanto riguarda la direzione degli attori – ha continuato il giovane regista – e si lascia guardare al lavoro senza mai imporre la sua visione delle cose nel raccontare la propria verità”. Trupia – che è già al lavoro su una commedia particolare che rievoca la stagione d’oro della commedia sexy all’italiana – ha, inoltre, spiegato alla platea degli studenti l’importanza del cinema come mezzo per conoscere meglio la realtà: “Il cinema è uno strumento prezioso – ha detto – per capire il mondo ed è responsabilità della scuola orientare i giovani su orizzonti più lontani. Il cinema purtroppo è stato spesso relegato a contesti di nicchia, eppure, per me è stata un’ancora di salvezza per uscire dai confini di un piccolo paese siciliano e decodificare le problematiche della realtà”.
Programma IV Giornata – Venerdi’ 14 dicembre
Ore 10
Proiezione “Ali’ ha gli occhi azzurri” di Claudio Giovannesi
Ore 12
Incontro con il regista Claudio Giovannesi
Ore 19
Proiezione del corto “Il turno di Notte lo fanno le stelle”, candidato agli Oscar, di Edoardo Ponti
Ore 19.30
Incontro con Enrico Lo Verso – Protagonista del corto “Il turno di Notte lo fanno le stelle”
Ore 20.00
Proiezione “Appartamento ad Atene” – Sara’ presente il regista Ruggero Di Paola