“Finalmente si incomincia a rendere ragione sull’assegnazione di deleghe e mansioni nella Regione Calabria. Nella giornata del 16 maggio la commissione sanità, servizi sociali, lavoro e cultura della Regione Calabria, ha nominato il suo presidente nella persona del dott.on Salvatore Pacenza. Conosciuto in città e provincia, come persona stimata e professionista serio, prima della sua esperienza da consigliere regionale, ha svolto con l’impegno e la dedizione dovuta, il ruolo di medico e vice primario nel reparto/centro di diabetologia dell’ospedale civile di Crotone. Certamente un medico come il Crotonese on. Pacenza, non darà delusioni nello svolgere il delicato ruolo di Presidente della commissione citata, forse è arrivato il momento dove i Calabresi potranno usufruire della professionalità di un presidente di commissione che ha alta competenza in merito, come pure, alto senso di onestà e spirito di servizio quale rappresentante istituzionale delle popolazioni Calabresi, nei limiti di quanto la commissione massicci consente, saprà come mettere mano nel delicato mondo della sanità Calabrese, per alleviare disagi e offrire sevizi ai Calabresi,senza disparità territoriale.
Considerato che, la commissione sanità, comprende anche i servizi sociali e il lavoro, il neo Presidente on. Pacenza, dovrà essere molto sensibile nel cercare di elaborare proposte e linee guide, affinché si possa intervenire in favore delle fasce deboli esistenti in calabria, quali l’infanzia, ragazze madre, famiglie disagiate, giovane coppie senza lavoro e senza casa,anziani abbandonati e senza reddito. Oltre all’augurio di buon lavoro che si esterna da parte dell’ass. Nuova Crotone e certamente da parte della popolazione tutta del Crotonese e della Calabria intera, si fa appello al neo Presidente on. Salvatore Pacenza, di svolgere in modo ottimale il proprio ruolo a capo di questa impegnativa commissione, ma di non restare chiuso nel solo perimetro della burocrazia, cercando di trovare tempi e spazi, per vivere con le popolazioni citate, momenti di conoscenza diretta delle problematiche e disagi che gravano su quella parte più debole della popolazione Calabrese”.