“Penso che si debba guardare all’Unione dei Comuni come un’opportunità ed una risorsa per l’area crotonese. In tanti mostrano positiva attenzione. C’è un processo virtuoso da mettere in atto anche, ma non solo, in relazione al rischio di soppressione dell’ente Provincia. Per questo sono convinto che vada avviata tra i cittadini crotonesi una riflessione specifica che abbia a riferimento tutto il nostro territorio”. E’ quanto sostiene Nicodemo Oliverio, Capogruppo Pd in Commissione Agricoltura di Montecitorio. Ritengo – afferma Oliverio – che esista nella società e tra le forze sociali, economiche e istituzionali una consapevolezza delle potenzialità positive insite nell’Unione dei Comuni anche se c’è ancora un lungo percorso, che deve essere osservato con attenzione, su cui le amministrazioni devono investire. Mi riferisco, per esempio, al paradigma dell’identità; esiste ancora, sia nei cittadini sia negli amministratori, la paura di perdere l’identità, con un eccesso di campanilismo che si può capire ma che non va considerato un valore se ostacola l’innovazione e la ricerca di efficienza della pubblica amministrazione. Nella difficoltà di veicolare le informazioni ai cittadini, i Comuni, spesso, – secondo Oliverio – adoperano strumenti differenti da quelli attesi e preferiti dall’opinione pubblica locale, un po’ legato al fatto che le Unioni a volte si fanno per necessità, forse anche con poca convinzione sia degli amministratori, sia per chi lavora dentro i Comuni, perché c’è un po’ di paura di perdere il proprio ruolo, la propria funzione.
Credo, invece, che le Unioni dei Comuni possano trasmettere, in un ragionamento politico più complessivo, un senso di dinamismo e di sapere innovativo, aumentando la percezione positiva, da parte dell’opinione pubblica locale, riguardo l’operato delle amministrazioni. A questo fine il PD crotonese – sostiene Oliverio – ha avviato una riflessione sulle funzioni fondamentali dei Comuni e sulle modalità di esercizio associato di funzioni e servizi comunali. Uno sforzo politico istituzionale con obiettivi specifici per garantire il miglioramento della qualità delle prestazioni svolte dai Comuni; estendere a tutti i comuni la concreta applicazione di servizi/attività; contenere la spesa per la gestione di tali servizi; sviluppare la crescita professionale del personale impegnato, ma soprattutto offrire una immagine di enti che vogliono fare: cioè Comuni che sanno risparmiare, che sanno fornire i servizi senza sprecare soldi, che aumentino l’attenzione sul valore del proprio territorio creando sviluppo e nuova occupazione. Sono pienamente convinto – conclude Oliverio – che i motivi che spingeranno i Comuni del crotonese a dare vita alle Unioni, sono principalmente quelli legati ad un miglioramento qualitativo dei servizi (anche in rapporto al loro costo), ad una gestione più razionale delle risorse (anche umane) e un taglio dei costi, ad un miglioramento quantitativo dei servizi, ed infine, ad un maggiore potere contrattuale nella richiesta di contributi allo Stato, alla Regione o all’Unione Europea”.