“Come si dice se Maometto non va alla montagna, la montagna che va da Maometto. Quindi visto che c’è un gran casino sulla vicenda discarica e soprattutto sulla strada comunale di Scala Coeli che porta alla discarica, la quale era un sentiero che attraversa un grosso torrente “Patia” subito dopo circa 50mt., dopo circa 400mt., c’era un altro intersecamento nel “Patia” e dopo altri circa 300 mt., un altro ancora. Dico c’erano – afferma in una nota il Comitato Valle Nicà – in quanto dopo i tanti lavori abusivi fatti e reiterati tante volte ora non ci sono più in quanto vi anno fatto dei tombini per passarci di sopra, ma vi assicuriamo che quando questi affluenti si ingrossano la ghiaia che hanno messo sopra se la porta via in un attimo quindi strada impraticabile. Invece nel primo passaggio il letto del “Patia” è stato più volte livellato e buttatoci sopra altra ghiaia, immaginate un grosso torrente che va di piena con milioni di metri cubi di acqua , a cosa possa servire ogni volta spianare e livellare, e come dire il famoso detto “ogliu a ra guallira”. Quindi ricapitolando il famoso sentiero è diventato una strada sterrata fatta abusivamente e mai collaudata. Ora la Bieco sostiene che l’ARPA.Cal, gli abbia dato parere favorevole che la strada è stata messa in sicurezza, ma in realtà i documenti non lo dicono e non lo è! Esaminando la questione affondo spieghiamo perché non può essere considerata in sicurezza la viabilità; i rifiuti vengono abbancati nella vasca apposita di stoccaggio, se non error concessi 250 tonnellate al giorno, dai rifiuti esce il conosciutissimo percolato, detta sostanza enormemente pericolosa viene raccolta in una vasca costruita appositamente nella parte inferiore, ora mi chiedo e chiedo a chi è l’organo competente cioè l’ARPA.Cal, Nucleo Via-Vas-IPPC, Dipartimento Regione Calabria, Sindaco Mario Salvato, piovendo a dirotto per diversi giorni come spesso accade in quella zona, la cisterna può contenere tutta quell’acqua che si mischia al percolato?
Qualche scienziato di turno dice di no, infatti ha previsto che oltre alla vasca devono esserci 2 autocisterne da 30 mc. Cad., ma quando una di queste cisterne è piena dove la si va a scaricare immediatamente, perché serve come emergenza per riempirla di nuovo? Risponde sempre lo scienziato: immediatamente la facciamo scendere fino alla sponda sinistra del torrente “Patia”, per le operazioni di pompaggio del percolato sull’autocisterna posizionata sulla sponda destra del torrente “Patia”. Ma non finisce mica qui, ed è ancora più sconvolgente se si pensa il pericolo, ed il rischio di scendere giù con un’autocisterna da 300-500 quintali su una strada sterrata che con la pioggia che porta pure fango dai canali diventa uno scivolo vero e proprio . Allora immaginate se si capovolge e fuoriesce il, si inquina tutto il territorio e non solo, perché il torrente “Patia” dopo aver attraversato tutte le proprietà dalla località “Pantano”circa 1.700 metri sfocia nel fiume Nicà, il quale sfocia direttamente nel mare Jonio in pochi minuti. Domanda per lo scienziato: da quale parte vengono i soccorsi visto che dal torrente non si passa perché in piena, dall’altra parte la strada è impraticabile, che facciamo aspettiamo l’elicottero o ci rimettiamo nelle mani di Dio? A voi tutti le riflessioni, agli enti sopra citati, di fare le cose giuste, nel pieno rispetto delle regole, del territorio e della gente”.