“Non può che destare grande preoccupazione l’escalation di atti intimidatori che si sta consumando in questi giorni ai danni di diversi imprenditori della provincia di Crotone – afferma in una nota il PD Crotone. Un film già noto, già commentato più volte, un canovaccio al quale ormai sembra che i cittadini crotonesi si siano abituati e che vada accettato come una sorta di “conditio sine qua non” che debba necessariamente legare i calabresi al loro territorio in cui vivono. Di volta in volta piccoli e grandi imprenditori vengono messi sotto stress, in alcuni casi addirittura in ginocchio in un momento già di per se veramente difficile. Non è un mistero infatti che la crisi odierna ha già “fatto le sue vittime” costringendo centinaia di onesti imprenditori calabresi a chiudere le loro attività per mancanza di riscontri economici tali da indurre ad andare avanti. Come se non bastasse la criminalità continua ad esasperare le poche realtà ancora vive con atti che ormai sono divenuti una triste consuetudine. Il tema della sicurezza risulta quindi centrale e alla base di ogni ragionamento che qualunque istituzione territoriale può e vuole mettere in campo per rilanciare il territorio. Ogni sforzo progettuale, politico, imprenditoriale risulta vano se non si garantiscono quei pre-requisiti che sono indispensabili alla nascita e alla vita stessa delle imprese.
Spesso abbiamo ricordato la centralità delle infrastrutture, ebbene oggi dobbiamo con forza ribadire la centralità della sicurezza, che è di fatto anch’essa una infrastruttura fondamentale per questo territorio. Il seppur encomiabile lavoro delle forze dell’ordine, anche questo spesso svolto in condizioni disagiate, non può più bastare, è indispensabile oggi un’azione comune a tutti i livelli per ribadire che Crotone e il suo territorio non sono terra di nessuno ma possono e devono diventare un luogo sicuro in cui vivere e perché no anche investire economicamente. Atti di tale gravità non colpiscono solo gli imprenditori ma anche e soprattutto i lavoratori, quelli che portano a casa a malapena uno stipendio con il quale mantenere la propria famiglia. Aziende messe in ginocchio significano stipendi che vengono a mancare, produzioni ferme spesso a tempo indeterminato. E’ ora che, visto i tempi, tutti noi troviamo la forza per avere quello scatto d’orgoglio necessario a tutelare il territorio, protestando con forza contro questo stillicidio quotidiano che interessa le istituzioni e i suoi amministratori, la gente onesta e operosa di questa terra. Non è possibile programmare alcun futuro se non si trova la capacità di ribadire con forza che questo territorio appartiene solo ed unicamente ai suoi cittadini e alle forze sane che ogni giorno tra mille difficoltà tentano di andare avanti con il lavoro e la dignità di cui questo popolo è capace”.