Nel corso della seduta di ieri della Commissione Giustizia il Deputato Ernesto Magorno ha consegnato al Ministro Annamaria Cancellieri una nota riguardante la questione della chiusura del Tribunale di Rossano, prevista nell’ambito della riforma della geografia giudiziaria. Al termine dei lavori della Commissione lo stesso Magorno ha avuto un colloquio con il Guardasigilli che ha riferito al Deputato di avere a cuore la questione del Tribunale di Rossano, così come tutte le problematiche della giustizia calabrese. ” Ritengo le parole riferitemi dal Ministro Cancellieri di grande importanza, nonché di buon auspicio per gli esiti della questione del Tribunale di Rossano. Mi conforta oltremodo l’attenzione e la sensibilità che il Ministro ha dimostrato di avere per la nostra Regione e per i suoi problemi, in un settore delicato e determinante, per i nostri territori, come quello della giustizia. L’incontro con il Ministro, quindi, mi incoraggia particolarmente e si somma al grande impegno che, vorrei sottolinearlo con forza, tutti i deputati e senatori calabresi stanno spendendo per il futuro del Tribunale di Rossano così come in generale per tutte le questioni che nella nostra regione riguardano la riforma della geografia giudiziaria. E’ necessario – conclude Magorno – che agli sforzi che si stanno attuando in sede parlamentare si aggiunga un’azione sinergica e unitaria di tutti le istituzioni calabresi a tutti i livelli, per giungere ad un risultato positivo che non sottragga alla nostra terra un fondamentale presidio di giustizia “. Il testo completo della nota consegnata al Ministro Annamaria Cancellieri è il seguente: ” La riforma della geografia giudiziaria è un atto atteso da tanti anni. E’ evidente come l’attuale sistema di ripartizione sul territorio di tribunali e sedi distaccate non sia attuale. Proprio perché atteso da tanti anni si tratta di farlo, con criterio, tenendo conto delle peculiarità delle singole realtà locali. Si tratta di farlo guardando alla efficienza del sistema giustizia. Con la risoluzione che abbiamo presentato noi del gruppo Pd in commissione non diciamo no alla riforma ma chiediamo di farla proprio guardando alla peculiarità dei territori per il raggiungimento di un adeguato livello di efficienza del sistema giustizia.
La risoluzione riprende, quasi integralmente, il parere formulato nella scorsa legislatura dalla commissione Giustizia della Camera. L’ex ministro Severino non volle adeguarsi a quel parere. Noi speriamo che il Governo in carica voglia invece rispettare l’indirizzo del Parlamento, senza rinunciare ai principi cardine della riforma della geografia giudiziaria. Mi sia permesso, parlando di peculiarità dei territori, di fare riferimento a quanto succede nella mia provincia. Nel decreto legislativo n. 155 è prevista la soppressione del Tribunale di Rossano. Il bacino di utenza del Tribunale di Rossano si estende per 300 km e attraversa la dorsale appenninica che separa il versante ionico da quello tirrenico, con a nord il Pollino e al centro la Sila, per cui sussistono notevoli problematiche di collegamento e di viabilità all’interno della Regione, che sono ulteriormente aggravate dai tagli subiti dai servizi di trasporti urbani e extraurbani in un area che purtroppo si è vista anche defraudata di un importantissimo presidio ospedaliero come quello di Trebisacce. Come ho già detto in altre occasioni, la giustizia, soprattutto al Sud, deve essere sempre più considerata non un costo da tagliare ma un investimento per combattere ogni forma di criminalità, tra l’altro ormai diffusa in tutto il nostro paese, e per assicurare presidi costanti di legalità ai cittadini. Questo territorio, dove la ‘ndrangheta è ben radicata e operativa, con la chiusura del Tribunale di Rossano, verrebbe così privato di un qualsiasi presidio giudiziario e di contrasto a tale fenomeno con consequenziale “favoreggiamento” del dilagare della criminalità organizzata. L’accorpamento dei Tribunali di tale comprensorio comporterebbe, inoltre, un rallentamento dell’attività processuale per non pensare poi alle gravi difficoltà logistiche causate ai cittadini che verrebbero così penalizzati nel loro diritto a poter accedere alle forme più elementari di giustizia. In conclusione, il Tribunale di Rossano è un presidio giudiziario indispensabile per il comprensorio e non solo andrebbe tutelato ma anche consolidato per garantire la legalità e la convivenza civile in modo tale che i cittadini ritrovino piena fiducia e credibilità nella giustizia e nello Stato. Quindi, confermando le ragioni della riforma, proponiamo però la richiesta di una parziale revisione della riforma, che escluda dai provvedimenti la soppressione del Tribunale di Rossano e di quant’altri presidi giudiziari si trovino in analoghe situazioni di disagio per l’utenza e per la corretta ed efficiente amministrazione della giustizia “.