Recital di fine anno, ma soprattutto di saluto alla scuola dell’infanzia che ha aperto loro le porte del lungo cammino nell’istruzione obbligatoria, per i bambini che dalle materne passeranno a settembre nelle aule delle scuole elementari. “La prudenza non è mai troppa” era il titolo della manifestazione messa in scena mercoledì mattina, 5 giugno, dagli alunni della classe A2 di Torretta, guidati dalle loro maestre, Diana Flotta e Filomena De Simone. Bambini di appena cinque anni, cimentatisi al meglio, davanti ad un pubblico numeroso composto soprattutto da genitori e parenti giunti apposta, in un simpatico recital fatto di poesia, riflessioni, canti e balletti. Ma soprattutto, come dicevamo, un saluto dovuto ad una scuola che li ha abbracciati ancora piccolini, tra ansie e pause, guidandoli, anno dopo anno, nella crescita e nella maturazione sotto ogni aspetto delle loro singole personalità.
“A settembre – ha spiegato, timidissima, una delle bimbe chiamate ad introdurre le varie performance – si apriranno per noi i battentu della scuole primaria e siamo sicuri che il grado di autonomia raggiunto e le competenze acquisite in questi tre anni ci permetteranno di iniziare serenamente il nuovo corso di studio.” Ed il recital ha descritto in modo semplice, quanto variegato, un persorso di educazione alla sicurezza che li ha visti impegnati, in questi mesi di anno scolastico ormai concluso, in una serie di attività ed esperienze mediante le quali i bambini hanno potuto acquisire comportamenti più corretti e responsabili, mirati a fare intuire loro i rischi e prevenire incidenti. Attraverso la storia di “Salvino”, robottino scacciaguai inventato dal dottor Sbadatelli, i piccoli alunni scoprono quindi l’esistenza di piante e di fiori pericolosi per la saluta, come pure i medicinali, gli insetticidi, i detersivi, da utilizzare con estrema prudenza perché se ingeriti possono divenmtare veleni potentissimi, quindi da conservare in luoghi sicuri. Ma pericolosi possono essere tanti oggetti facilmente reperibili in casa o nella propria cantina: un rasaerba, una scala traballante, una pentola in bilico sui fornelli, la cera sul pavimento, un soffio di vento che spegne la fiamma del gas. Ed allora ecco gli avvertimenti che spesso possono diventare veri e propri “salvavita”: c’è odore di gas, non accendere la luce; coltelli e forbici non sono giocattoli; mani bagnate, non toccare la spina di corrente; il ferro da stiro è ancora bollente…; indossare il caschetto quando si va in bici; non toccare fiamme, fiammiferi o accendini. Un’elettricità amica solo se si conoscono i suoi segreti e la si utilizza correttamente. Argeomento importante, toccato dai protagonisti, i numeri telefonici di emergenza da tenere sempre a portata: il 115 dei Vigili del fuoco, per gli incendi o le fughe di gas, il 118 del Pronto Intervento Sanitario, per un malore o un incidente, il 113 della Polizia per ogni tipo di emergenza, il 112 dei Carabinieri sempre pronti ad intervenire in caso di pericoli. Ma anche l’attenzione ai segnali di allarme nella scuola, imparando bene come comportarsi in caso di emergenza (terremoti, allagamenti, crolli, eccetera). Temi, questi, comunque di estrema attualità e bene fanno le istituzioni scolastiche ad affrontare tali argomenti fin dai primi anni di frequenza dei bambini. I risultati, come si è visto nella manifestazione di Torretta, non possono che essere incoraggianti e preziosi.