Il fatto è accaduto nella prima mattinata di giovedì 13 giugno, ma la notizia è trapelata solo ieri, con un rincorrersi di voci ed indiscrezione che ha rapidamente attraversato tutta la comunità torrettana. Un incredibile atto di profanazione è stato perpetrato ai danni della chiesetta di San Francesco, affacciata sulla statale 106, in pieno centro, verso le 7,00 del 13 giugno scorso, allorché una persona, allo stato sconosciuta, si è introdotta all’interno del luogo sacro e, dopo aver svuotato il contenitore con le offerte dei fedeli, ha compiuto gesti di vandalismo nei confronti di oggetti sacri: nello specifico si è accanito con violenza su un crocifisso, spezzandolo in due, quindi ha cercato di profanare la reliquia di San Francesco, custodita in una piccola cassaforte che ha comunque retto bene al tentativo di apertura, per poi rivolgersi verso il santissimo sacramento, tentando di asportare le ostie sacre che vi sono custodite.
Il tutto è stato regolarmente registrato dalle telecamere di videosorveglianza che solo da poco tempo il Parroco Don Antonio Salimbeni ha fatto installare all’interno della chiesa, proprio per proteggere oggetti preziosi e sacri: “E’ un gesto che ci lascia esterrefatti – ci ha detto telefonicamente il prelato – anche perché non ci sono dubbi sulla volontà di compiere gesti di profanazione da parte dell’autore.” Un episodio sul quale, ovviamente, che la piena attenzione dei Carabinieri della stazione di Torretta che anno subito avviato le indagini, partendo anche (e soprattutto) dalle immagini catturate dalle telecamere. In proposito, si vocifera che lo sconosciuto sia di fisico robusto e dai capelli lunghi e biondi. Tra la gente, che ancora continua a restare allibita di fronte a questa notizia, serpeggia incredulità e sconcerto per questa azione sacrilega messa in atto, da una singola persona, in un’ora del tutto inconsueta, poco dopo le sette di mattina, quando la comunità è in gran parte sveglia o si accinge a mettersi in moto per il lavoro o per le normali abitudini quotidiane. Per di più la zona dov’è ubicata la Chiesa di San Francesco è centralissima ed abitata da molte famiglie, quindi molto probabile che il soggetto autore del gesto possa essere stato visto da qualcuno. Nel frattempo per la piccola chiesetta è giunto l’atto di chiusura per profanazione, emanato da S.E. l’Arcivescovo di Crotone, Mons. Domenico Graziani, il quale dovrà poi indire la cerimonia liturgica di ripristino per la riapertura al culto del luogo sacro.