Caterisano come cittadino e coordinatore provinciale di FareAmbiente si congratula con l’assessore alla cultura del Comune di Isola Capo Rizzuto, il quale, nell’ultimo consiglio ha espresso di portare avanti cultura, etica e legalità per il nostro futuro. “Parlare di arte e cultura in un momento difficile come quello che stiamo vivendo, che attraversa la crisi più dura e imprevedibile dell’ ultimo dopoguerra, potrebbe sembrare non opportuno se non addirittura incongruente. Eppure io sono convinto che l’arte e la cultura possono essere importanti strumenti per contribuire al superamento anche della negativa congiuntura economica attuale. In effetti da essa stanno emergendo elementi che indicano l’esistenza di un grave smarrimento ideale e intellettuale e dunque anche questi sintomi vanno individuati e superati. Per Caterisano Far “ rivivere il nostro territorio,” riappropriarci del Nostro passato, approfondire la nostra storia, studiare recuperare preservare e coltivare il “bello” che ci circonda, possono trasformarsi in conoscenza operante,nel senso che indagando meditando sui processi evolutivi della comunità cui si appartiene, diventa più immediata la comprensione di se stessi, della complessità del mondo in cui si vive e conseguentemente dei nodi della contemporaneità, per affrontare con coraggio il future che ci attende.
In questo senso oggi la cultura- e anzi, deve – diventare uno strumento per recuperare consapevolezza e affrontare con coraggio le sfide del quotidiano. Isola di Capo Rizzuto in questo senso, è un caso emblematico. E’ stata crocevia di saperi, di arti visive e musicali, luogo di pensiero e arte, caratterizzato da fierezza per l’ identità conseguita e per molti profili mantenuta fino ad oggi. Eppure da anni ha perduto il suo smalto e sembra vivere ripiegata su se stessa, incapace di affrontare le difficoltà del quotidiano. Isola pare sia stata voluta da una delle sorelle di Priamo Astiochena, che volle un centro abitato presso il promontorio di Capo Rizzuto, vicino il tempio di Hera. Nel nostro centro storico troviamo avanzi del complesso fortificato cinquecentesco del castello feudale sito in via San Marco, costruito nel Medioevo venne poi ampliato nel 1549, dal feudatario napoletano Giovanni Antonio Ricca; resti di torri quadri laterali angolari speronati; reliquie delle muraglia della cortina perimetrale con pivellini;”l’orologio” cioè la porta del borgo medievale sormontata da una torretta dell’ orologio posteriore divide la zona antica da quella più moderna: quest’ultima moderna ci fa riflettere e sottolineando Caterisano. Basta vedere le costruzioni sotto l’orologio. Vogliamo iniziare a salvaguardare quanto è rimasto? Assessore sarebbe bello riqualificare iniziando dalla porta Sotto l’orologio fra antico e moderno per dare visività alla storia artistica archeologica di Isola, art. 14 della legge 364 del 20 giugno 1909”.




