“Gli occhi dei partiti si son posati ancora una volta sul Consorzio Valle Crati facendoci assistere, nel pieno della calura estiva, al teatrino della malapolitica che ben ci saremmo risparmiati di vedere. La lotta vergognosa e poco edificante messa in piedi per la presidenza del Consorzio avviene in un momento ben particolare: l’arrivo dei 35 milioni di euro stanziati dal Cipe per la realizzazione e la gestione degli interventi straordinari nel settore fognario e depurativo – affermano in una nota gli attivisti del MeetUp di Rende. Il sospetto è che, oltre agli occhi i partiti vogliano metterci di nuovo anche le mani per gestire questi soldi alla “vecchia” maniera: occupando le poltrone con propri uomini, usando il Consorzio come serbatoio economico per interessi di partito e quale mezzo per un becero clientelarismo. E per far questo ignorano volutamente e in maniera spregiudicata che il Consorzio non appartiene ad una fazione politica ma ad una Comunità di cittadini. Purtroppo per loro, noi del Movimento 5 Stelle abbiamo buona memoria e ben ricordiamo la rovinosa esperienza della Vallecrati spa. Nata nel 2001 per gestire i rifiuti del comprensorio, fallisce nel 2010 per colpa di una gestione clientelare e disastrosa che ha portato un passivo accertato di quasi 37 milioni di euro e 7 cosiddetti manager, nominati dalla politica, indagati per bancarotta fraudolenta. A ciò bisogna aggiungere i 430 operai che hanno perso il lavoro e parecchie buste paga e la tragica condizione in cui la Vallecrati spa ha lasciato la raccolta rifiuti nell’area urbana di Cosenza. Adesso vogliono riprovarci e invece di proporre un professionista con un curriculum impeccabile, al di fuori di giochi di potere, i partiti preferiscono piazzare un loro presidente che sicuramente saprà ben ripagare la fiducia nel manovratore che lo ha nominato. Oggi urge uno scatto d’orgoglio. Da qua il nostro appello – condiviso e sottoscritto anche dagli attivisti del MeetUp di Cosenza – al commissario Valiante, ai sindaci Occhiuto, Greco, Alberto e a tutti gli altri, fermatevi: restituite il Consorzio Vallecrati ai cittadini. I servizi da gestire sono troppo importanti e il ritardo con cui si stanno affrontando i seri problemi della depurazione è già criminoso per l’ambiente e per il futuro della nostra terra e della nostra civiltà.
Dobbiamo ricordarvi il sequestro di parte del depuratore di contrada Coda di Volpe al quale sono collettati i 19 Comuni dell’hinterland cosentino, che riversava nel fiume Crati gli scarichi liquidi senza trattarli? Dobbiamo ricordarvi i 35 operai che avanzano una decina di stipendi arretrati? Dobbiamo ricordarvi le gare andate deserte per la gestione dell’impianto, a causa dell’assoluta confusione sui debiti che i comuni del Consorzio hanno con lo stesso? Smettetela quindi, prendete atto che la gestione partitica ha già fatto danni ingenti e non più sopportabili da noi cittadini. Rivolgetevi ad un tecnico qualificato, al di sopra di ogni sospetto. Ci vuole un cambiamento profondo nel modo di intendere il governo di enti chiamati a garantire servizi essenziali per la Comunità, con i soldi della Comunità, come il Consorzio Valle Crati. Lo scettro deve tornare ai cittadini sovrani e va tolto a chi lo ha usato per anni per giochi, lotte e spartizioni di potere. La scelta del Presidente e del Consiglio di Amministrazione deve avvenire secondo espliciti e chiari criteri di competenza tecnica su una base di candidature provenienti dalla cittadinanza in maniera trasparente e pubblica, con scelte motivate, e tutto il processo di nomina deve essere accompagnato da una forte azione di informazione ai cittadini, non solo sui nomi, ma anche sulle scelte programmatiche di politica ambientale, sugli impegni e sugli obiettivi che si intendono raggiungere, con possibilità di revoca di fronte al mancato raggiungimento degli stessi. A tal fine occorre urgentemente cambiare quelle norme statutarie del Consorzio, soprattutto in materia di nomina del Consiglio di Amministrazione, che appaiono illogiche e immotivate (ad esempio non è prevista, per ricoprire il ruolo di Presidente, alcuna competenza tecnica e la scelta non avviene neanche su uno specifico programma), norme che sembrano pensate solo per perpetuare sporchi giochi politici anacronistici e non più giustificabili in questo periodo di crisi. Il MeetUp di Rende è pronto a presentare una proposta in tal senso, informando e coinvolgendo i cittadini, e si farà promotore di un incontro pubblico per discuterne insieme a tutti i MeetUp interessati territorialmente dal consorzio, aprendo un confronto con tutte le Amministrazioni interessate. Ma bisogna agire subito, con decisione e fermezza, senza aver paura del necessario e drastico mutamento di mentalità, bisogna farlo per il bene comune, per i cittadini che amministrate che a gran voce vi chiedono di cambiare. Non siate, ancora una volta, sordi”.