“Se la Calabria, come dice il Governatore, è stata capace di determinare le scelte politiche nazionali del Pdl, perché i parlamentari calabresi del partito di Berlusconi non sono così bravi da tutelare i nostri interessi, quindi il Tribunale di Rossano?” L’interrogativo lo pone il costituente regionale di Fratelli d’Italia, Ernesto Rapani. Nei giorni scorsi, dopo aver appreso dalla stampa che i parlamentari calabresi avevano già rassegnato le dimissioni su richiesta di Berlusconi, solo perché il Cavaliere temeva la sua decadenza – attraverso il voto – da senatore, per poi far dietro-front per sostenere Alfano e la fiducia al Governo, il rappresentante di FDI non si capacita dei motivi per i quali sembrano essere tutti pronti a sostenere il bene di “uno” e non di “tutti”. Rapani fa chiaro riferimento al Tribunale di Rossano, presidio di legalità in una terra martoriata dalla malavita organizzata e da grandi problemi di mobilità dovuti alla carenza di infrastrutture. “Se all’interno del Popolo della Libertà – avanza il consigliere provinciale di FDI – sono così bravi da avere un leader regionale che si vanta di aver determinato le scelte politiche nazionali grazie al voto di fiducia espresso dai senatori calabresi, nell’esclusivo interesse della Nazione, perché quegli stessi parlamentari calabresi vicini al vicepremier non rammentano che a Corigliano, nei mesi scorsi, è stato lo stesso Alfano ad assumersi degli impegni ben precisi a tutela del Tribunale di Rossano?”
“A questo punto, se è vero com’è vero che Scopelliti insieme alla politica ed ai parlamentari calabresi, hanno avuto la forza ed il potere di decretare una giornata storica nelle scelte nazionali, perché non si impongono per tutelare un territorio, decretando la salvezza del Tribunale di Rossano e tutelando così una struttura storica?” Ernesto Rapani, proprio in virtù di quelle promesse fatte da Alfano a Corigliano, e delle tante “aperture” fornite dai parlamentari giunti in pellegrinaggio al capezzale di Via Santo Stefano, pretende estremi rimedi a mali estremi. “Se dovesse essere necessario, giacché i nostri parlamentari sembrano pronti a dimettersi per Berlusconi, considerato che ad oggi nulla hanno concretizzato a favore del Palazzo di Giustizia di Rossano, perché non sono pronti a dimettersi per una giusta causa?” Rapani sottolinea con forza come gli esponenti calabresi del Pdl, sia a Montecitorio che a Palazzo Madama, non abbiano avviato un’azione forte atta a produrre quel decreto correttivo che salverebbe il Tribunale di Rossano, e neppure per far rispettare le ordinanze emesse dal Tar nelle scorse settimane. “Dimissioni in massa dal partito di appartenenza a tutti i livelli, deputazione nazionale, regionale e provinciale e comunale. Questa sì che sarebbe una iniziativa a tutela del Tribunale – bene di tanti e non di uno – struttura ‘storica’ per un intero territorio nel quale il Ministero degli Interni, col tramite della Prefettura, crede sia necessario istallare un sistema di telecamere per il controllo della criminalità. Insomma, siamo bravi a spendere fior di quattrini per il ‘grande fratello’ e non per mantenere un presidio di vera legalità. Siamo bravi a minacciare dimissioni per gli interessi di un’unica persona e non per il bene della collettività. E’ questa – chiosa Ernesto Rapani – la Politica a servizio del cittadino?”