Ogni giorno è uguale all’altro per la Prociv-Arci di Isola Capo Rizzuto, o meglio ogni giorno è sempre un giorno ideale per tendere la mano verso gli altri. È proprio in virtù di questo spirito, che accomuna tutti i volontari ed i collaboratori dell’associazione, che gli operatori del centro SPRAR di Crotone, località Zigari, e del centro di Rocca di Neto in via Lanzini, nel fine settimana di ognissanti, hanno organizzato due gite fuoriporta, in cui i diversi ospiti hanno avuto modo di conoscere ed apprezzare le bellezze del nostro territorio provinciale. Infatti nella giornata di ognissanti, gli operatori del centro di accoglienza di Crotone, hanno portato gli ospiti della struttura (trenta in tutto) a fare una visita guidata presso il castello aragonese di Le Castella, una delle rocche più belle e famose del territorio crotonese. L’entusiasmo ha contagiato l’intero gruppo, gratificando il team operativo che ha potuto osservare sul viso degli ospiti un sorriso contagioso e una “curiosità emancipante”. Chi lavora nel sociale sa che non ci può essere soddisfazione migliore. Di fronte all’imponenza della fortezza, i ragazzi sono rimasti assopiti da ogni particolare: dall’isolotto, dalle mura e dal nostro mare, un mare amico. Giornate come questa possono essere annoverate tra quelle che vengono definite come “buone prassi” ovvero quelle azioni che sperimentate positivamente, risultano innovative in termini di efficacia ed innalzamento qualitativo dei servizi. Giornata all’insegna della solidarietà e dell’integrazione, quella trascorsa dalle ragazze accolte nel centro Prociv-Arci di Rocca di Neto, domenica scorsa in Sila. A rendere più intensa e coinvolgente la giornata, la partecipazione dell’associazione Unitalsi che con i suoi amici disabili ha colorato di entusiasmo ed emozioni la domenica. Giochi, balli popolari, lunghe passeggiate, hanno caratterizzato l’intera giornata. Un confronto forte fra realtà diverse e difficili, esperienze di vita, fatta di sofferenza ma anche di voglia di lottare e della speranza di una vita migliore, con la consapevolezza che tutto nasce da uno scambio reciproco in cui gli uni imparano dagli altri, creando una società cosmopolita.
Tanti i problemi per entrambe le realtà, a volte legati a tristi episodi di pregiudizi, dimenticando che una società multiculturale e multietnica è una realtà positiva, rappresenta un valore aggiunto che rende una società civile e solidale, è come tale non può essere ignorata. Le donne accolte presso la struttura di Rocca di Neto, (quindici in tutto,di cui 13 somale e due nigeriane), si scontrano con i pregiudizi di una realtà difficile in cui le occasioni di un vero incontro con “altro”, con l’Occidentale, sono rare e spesso ostacolate da preconcetti e paure. La loro voglia di integrarsi con gli altri, di scambiare le loro attese e desideri, di sperare in una vita che cambia e che si trasforma accettando come nuova patria, come propria casa l’Italia è la loro forza. L’entusiasmo che ogni giorno ormai da più di tre mesi si respira acconto a loro, nel sentirle parlare l’italiano, nel vederle impegnate a decorare e preparare lavoretti per il natale. Quell’entusiasmo che ha coinvolto tutti,quella condivisione che ha visto i disabili aiutati da queste ragazze, ancora più commuovente vederli contenti e fare a gare per spingere le carrozzine. Il vero dialogo infatti non è fatto solo di parole, ma anche di gesti, comportamenti e azioni concrete. In questi gesti, non si mettono a confronto solo storie, tradizioni o religioni, ma si accentua quella voglia di darsi all’altro, con la consapevolezza che tutte le barriere possono essere abbattute se si pensa all’integrazione come percorso di crescita e di arricchimento. La giornata trascorsa ha voluto con l’aiuto di due associazioni PROCIV ARCI E UNITALSI, presenti sul territorio, far incontrare le due realtà, immigrati e diversamente abili, affiancati da operatori e volontari, in un luogo di villeggiatura, in clima di festa e di svago, dimostrando che non è difficile rompere le barriere dei pregiudizi, volgere lo sguardo agli altri con occhi diversi, recuperare il desiderio di sentirci legati l’uno all’altro, ognuno nel proprio destino e nel rispetto del diverso. E’ stato anche un modo diverso di approcciarsi al nostro territorio, un modo concreto di far conoscere le bellezze della nostra terra, un metodo, un’idea quella della Prociv di Isola C.R. che non è di mera accoglienza fine a se stessa ma il leitmov del suo agire è l’integrazione come volano di crescita collettiva.