All’insegna delle scarpe rosse la seconda giornata di Isola Capo Rizzuto contro la violenze sulle donne, un esposizione di circa un centinaio di scarpe, alcune reali, altri dipinte, ma poco importata, il concetto era esporre questo simbolo sul territorio. Si perché la scarpa rossa è il simbolo nazionale della violenza sulle donne, accompagnato da un fiocco bianco per ricordare le tante vittime del femminicidio. Dopo il grande successo del 24 novembre, col convegno al centro Ceramidà di Isola Capo Rizzuto, voluto dall’associazione Apeiron e alla quale ha partecipato anche Suor Paola D’Auria, stavolta il palcoscenico è stato più naturale. Infatti, la numerosa striscia di scarpe è stata esposta sull’isolotto del Castello Aragonese di Le Castella, tra scogli, alghe e mare, il tutto accompagnato da una “leggera” brezza.
Un vento che è arrivato in concomitanza con la sistemazione dell’opera naturale, quasi a voler spazzare via la sofferenza e la violenza subita dalle donne che hanno indossato quelle scarpe. Peccato solo che la giornata non è stata molto partecipata, ma quei pochi presenti hanno apprezzato e compreso quel forte segnale voluto dare da donne libere molto impegnate nel sociale. I meriti della riuscita di questa giornata vanno soprattutto alle giornaliste Monica Taliana e Giuditta Deiana, che con tanto impegno sono andate in giro a caccia di scarpe e poi le hanno dipinte di rosse. In serata la giornata si è spostata all’centro “Ceramidà” dove si è tenuta una interpretazione teatrale, sempre inerente al tema sulla donna. Ieri l’ultima giornata, con un corteo partito dalla scuola “Gioacchino da Fiore” e arrivato in Piazza del Popolo, dove c’è stata nuovamente l’installazione delle scarpe rosse e l’intervento del sindaco Bruno.