Il deputato del Partito Democratico, Nicodemo Nazzareno Oliverio ha presentato al ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, un’interrogazione in merito ai motivi che hanno determinato il mancato invio dei progetti di ricerca dalla Regione Calabria affinché “ritenga possibile promuovere iniziative ed atti che ripristinino le pari opportunità per i ricercatori calabresi”. In pratica dai fatti riportati dal deputato Pd è come se la stessa Regione Calabria avesse ‘snobbato’ i progetti presentati dai suoi ricercatori e ‘snobbato’ il bando del ministero. “Infatti più di un anno fa il ministero della Salute pubblicava un bando destinato alla ricerca finalizzata e ai giovani ricercatori. I fondi stanziati per finanziare il citato bando ammontavano a 135 milioni di euro con l’obiettivo di sostenere la ricerca nell’ambito delle nuove strategie diagnostiche, terapeutiche e clinico-assistenziali nella cura in particolare di neoplasie, patologie quelle neurologiche e cardiovascolari; in un settore come o della ricerca con poche risorse a disposizione il bando rappresentava una boccata di ossigeno e una opportunità per tanti ricercatori under quaranta, così come richiesto tra i requisiti; il bando ha fatto registrare una precisa modalità di presentazione dei progetti, infatti – precisa Oliverio – le università non erano tra i destinatari istituzionali del bando, per cui i ricercatori si erano dovuti rivolgere alla Regione”.
Questa previsione in Calabria ha rappresentato una vera calamità per i giovani ricercatori interessati a questa opportunità;nei giorni scorsi, quando sono state pubblicate le graduatorie dei progetti ammessi a finanziamenti e quelli esclusi, i ricercatori calabresi hanno constatato con sorpresa che dei loro progetti non vi era alcuna traccia; i ricercatori colpiti da questa assenza, persino nella lista dei progetti esclusi, hanno voluto vederci chiaro e avrebbero scoperto con amara sorpresa che la responsabilità sarebbe dipesa da un disguido avvenuto proprio in regione; è evidente che questo presunto disguido ha fatto perdere un’opportunità a chi magari avrebbe potuto vedere finanziato il proprio progetto o quanto meno concorrere. E – aggiunge – risulta ancora più anomalo questo disguido in quanto la regione Calabria aveva previsto che le proposte di progetto fossero presentate in via preliminare tra il 19 e il 21 febbraio 2013, un mese prima dei termini stabiliti dal bando. Si è in presenza di un fatto di assoluta gravità – conclude Oliverio – che ha penalizzato una comunità di ricercatori e che non può passare.