“In una opinione pubblica crotonese già profondamente turbata anche da racconti televisivi della situazione ambientale nella città di Crotone che, indipendente dalla lettura parziale o totale che forniscono della situazione, sicuramente creano giustificate ragioni di apprensione alle quali non è opportuno aggiungere ulteriori elementi di confusione – lo afferma in una nota l’On. Nicodemo Oliverio del PD. E’ un dato oggettivo, e bisogna darne atto anche all’ attuale amministrazione comunale, che il percorso ventilato da decenni, ha preso da qualche anno realmente avvio con le prime demolizioni e con altre azioni di ripristino dei luoghi. Oggi siamo alla vigilia di passaggi delicati rispetto alla completa bonifica degli ex siti industriali di Crotone. Ed allora è opportuno fare chiarezza su alcuni elementi fondanti di questo percorso. Il primo è relativo ai 56 milioni di euro del danno ambientale, del quale ci siamo fatto carico con un apposito emendamento, poi approvato, a prima firma Cuminelli, assieme ad alcuni colleghi di Brescia. Fondi, sia chiaro, che debbono essere destinati esclusivamente alla città non per azioni di bonifica ma per azioni di sviluppo sull’area dopo il suo completo recupero finalizzate anche all’occupazione, come del resto lo stesso sindaco di Crotone già da tempo ha sottolineato.
Non lo diciamo solo noi, lo dice una sentenza del Tribunale. E poiché noi siamo abituati a chiamare le cose con il loro nome e cognome consideriamo improprio utilizzare denominazioni diverse da quelle specificate dalla norma in questione: “somme liquidate per il risarcimento del danno ambientale”. Sarebbe opportuno, anche per evitare confusione e preoccupazioni, che anche qualche collega parlamentare si avvalesse dei termini appropriati per definire somme che non possono essere, per una sentenza del Tribunale, essere scorporate dalla loro legittima destinazione. E’ chiaro che il nostro impegno di parlamentare va in questa direzione. L’altro aspetto riguarda il Decreto “Destinazione Italia” , attualmente in conversione alla Camera, rispetto alla bonifica vera e propria. Al di là delle letture che se ne vogliono dare, il nostro impegno e la nostra attenzione è rivolta al fatto che non si deroghi in alcun modo al principio stabilito in sede Europea che il danno ambientale deve essere ripristinato totalmente da chi lo ha provocato o da chi, è subentrato eventualmente nella titolarità dei siti inquinati. Concordiamo con chi avanza preoccupazioni in questo senso ed in questa linea intendiamo mettere il nostro completo impegno. Siamo meno d’accordo con chi pensa di trovare convenienza nell’agitare le acque, magari con il recondito fine di aspirazioni “commissariali”. In questo momento la cosa più importante è che i passi decisivi vengano compiuti nella direzione auspicata ed in questo senso saremo impegnati nel nostro ruolo di parlamentare del territorio”.