Consegnati da Legambiente i premi della XXI edizione di “Comuni Ricicloni”: sono 1.328 i campioni nella raccolta differenziata dei rifiuti, il 16 per cento dei comuni d’Italia per un totale di 7,8 milioni di cittadini che hanno detto addio al cassonetto, pari al 13,7 per cento della popolazione nazionale che oggi ricicla e differenzia i rifiuti alimentando l’industria del riciclo e quindi la Green Economy (150 mila posti di lavoro).
Il metodo
Per accedere alle classifiche i comuni devono aver raggiunto l’obiettivo di legge del 65% di raccolta differenziata. La classifica è poi costruita attraverso un indice di buona gestione dei rifiuti urbani: quest’anno per la prima volta i “primi della classe” sono almeno uno per ogni regione d’Italia, con l’unica eccezione della Valle d’Aosta, che non ha neanche un comune virtuoso. Ci sono poi i 300 comuni “Rifiuti free”, dove cioè la popolazione riduce e ricicla più del 90% dei rifiuti che si producono mediamente per ogni italiano, dimostrando chiaramente che è possibile trasformare una vergogna in una eccellenza nazionale.
In Calabria
Sono solo l’1,7 per cento i comuni calabresi che raggiungono quota 65 per cento di raccolta differenziata. Appena sette comuni contro i 409 che compongono la nostra regione. Sei sono in provincia di Cosenza e uno solo in quella di Reggio Calabria. In testa alla classifica c’è Casole Bruzio, paese del Cosentino con 2.559 abitanti e capace di raggiungere una raccolta differenziata dell’85%. A seguire ci sono Pedace (79,27% di differenziata); Pietrafitta (76,46%); San Fili (73,84%); San Vincenzo La Costa (71,76%); Saracena (68,83%), tutti comuni in provincia di Cosenza; chiude la classifica Roccella Ionica, con 6.638 abitanti, e una percentuale di differenziata pari al 68,7%.