“Nel febbraio del 2013 ho partecipato alla cerimonia funebre di Valentina e Teresa Fiore (due sorelle di 21 anni e 25 anni), decedute sulla strada Statale 106 il 16 febbraio 2013 a Rossano (CS). La chiesa in cui si tennero i funerali, San Pio X di Piragineti (frazione di Rossano), è la stessa in cui oggi si sono svolti i funerali di Aldo Spina, di 59 anni, ultima vittima della “strada della morte” – afferma Fabio Pugliese. In quella occasione rimasi basito dal sindaco di Rossano Antoniotti che davanti a quella straordinaria tragedia si limitò – nel suo discorso – a denunciare “lo stato comatoso” in cui versava la S.S. 106 e poi diede il via alle solite promesse peraltro non mantenute. Sono quindi positivamente colpito che il sindaco di Rossano si sia svegliato dallo stato comatoso in cui versava da anni rispetto alla questione delle questioni: quella relativa alla “strada della morte”. Era finalmente ora: nel comune di Rossano dopo Valentina, Teresa ed Aldo sulla S. S. 106 abbiamo perso anche Egidio Aloisio di 23 anni (23 febbraio 2014). Ad Antoniotti, infine, sento questa volta di poter dire due cose chiarissime. La prima: sarà bene che egli dia seguito a quanto affermato in modo preciso e puntuale.
Dopo ferragosto aspetto con ansia che vengano immediatamente intraprese le azioni di cui ha parlato. Perché è evidente che questa volta se così non sarà (ovvero se alle parole non seguiranno i fatti), sarà invaso dalle critiche non più del sottoscritto ma di migliaia di calabresi che non esiteranno a richiamarlo alle sue responsabilità precise. La seconda: credo di poter dare un buon consiglio al sindaco di Rossano se gli dico che – a mio avviso – sarebbe opportuno se subito dopo ferragosto insieme ai sindaci decidesse di convocare una riunione invitando anche i sindacati, le associazioni, i comitati, ecc. poiché ritengo che il problema relativo alla “strada della morte” non ha colori politici e deve, e può, essere condiviso dalla più ampia rappresentanza del territorio. Mi auguro, infine, che questa nuova volontà e determinazione del sindaco di Rossano sia figlia di un sincero interessamento rispetto alla questione della S. S. 106 e non sia, invece, l’ennesimo maldestro tentativo di parlare della “strada della morte” per poi nei fatti non fare nulla o, peggio, per tirare le file a qualche dimenticato “onorevole” del territorio impegnato nelle prossime competizioni regionali ed in evidenti difficoltà di consensi anche per il suo assoluto ed indifendibile silenzio e vuoto sulla S. S. 106 in seno alle Istituzioni”.